Scritto da: E. Stillo

La follia di questo tempo


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Il corpo della donna è disteso sul pavimento, supino, riverso in una pozza di sangue, gli schizzi del liquido purpureo hanno raggiunto gli angoli più impensabili della camera, fino al soffitto come in un dipinto impressionista mosso da una mano impetuosa e macabra.
La penombra ne accoglie le spoglie martoriate per la gran quantità di colpi inferti al costato, e in un abbraccio ne culla infine il riposo eterno.
L'uomo resta in ginocchio accanto a lei, sembra intento in un discorso con se stesso mentre il suo sguardo si perde forse in una visione irreale.
Le sue mani sporche e stanche lasciano scivolare sul pavimento un coltello dalla lunga lama impastata e torbida, in un tonfo che riecheggia nella stanza poi inghiottita di nuovo dal silenzio.
Infine si china su di lei, abbandonando il viso sui suoi capelli scompigliati e le sussurra parole vibranti, scosse da un tremito febbricitante:
"Stai tranquilla Amore, ora puoi respirare di nuovo, i tuoi polmoni sono liberi dal morbo, io l'ho sconfitto, ho liberato il tuo corpo dalla prigionia, dalla sofferenza, ho eliminato il nemico. Ora puoi riposarti, io ti tengo qui, non lo saprà nessuno, non ti porteranno lontano da me, io non lo permetterò,... [segue »]

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    Scritto da: E. Stillo
    Ha partecipato al concorso
    #IORESTOACASAeSCRIVO

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