Scritto da: Adriana Romanò

L'ombra di me


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...inconsolabile, avrebbe dovuto fare l'elogio funebre, un accenno del suo colore preferito, il rosa, tra i fiori che decoravano la bara. I suo amici avevano collocato un enorme mazzo di margherite ai piedi della stessa. Accanto al mazzo troneggiava la lusinghiera scritta: "Alla migliore delle amiche". Se Sara avesse potuto piangere, sarebbe stata davvero un torrente di lacrime. Si chiese se a tutti i neo-morti era concesso di assistere alla funzione che sanciva il loro trapasso. Notò che in prima fila, accanto a mamma e papà, c'erano anche i suoi nonni. Il loro animo tuttavia era sereno, il viso luminoso. I nonni erano morti quindici anni prima, a due giorni di distanza l'uno dall'altra. Si voltarono verso di lei, come se le avessero letto nella mente. Sara era a metà strada da loro, in piedi e immobile. Prima che potesse chiedersi se raggiungere o meno nonni e genitori, i primi si alzarono e si diressero seraficamente verso di lei. Era da un sacco di tempo che sognava di riabbracciarli, di rivedere i loro amatissimi volti. Scoprì presto che di qualsiasi sostanza lei fosse fatta ora, era la stessa di quella dei nonni. Poterono stringersi stretti fra le braccia e fu ... [segue »]
Composto lunedì 30 giugno 2014

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    Scritto da: Adriana Romanò
    Ha partecipato al concorso
    #IORESTOACASAeSCRIVO

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