Poesie inserite da Nino Lo Iacono

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Scritta da: Nino Lo Iacono

SCIROCCO D'APRILE

Scompiglio nei capelli,
calura sul viso,
e d'ombra bramosia.
Germogli intorpiditi,
fiori intristiti fra i verdigni rami.
Respiro che m'insegue,
mentre le vette
di monti a me cari,
alle mie spalle,
poggiano le chiome su scie
intrise d'orientali colori.
Rosee e scarlatte
nubi al tramonto
ancor più intense,
per sabbie infuocate
che affanno portano
ai già stanchi corpi.
M'appresto alla fresca fonte
per fronteggiar la calura,
che ancora rimbalza dai muri
delle case, come per liberarsi anch'esse
dal peso dell'afoso giorno.
Cinguettanti ricompaion gli uccelli
dal fresco degli ulivi e degli olmi.
Un cane si sdraia ai piedi
d'una fonte fresca e gioca
con i provvidenziali spruzzi.
Lenti cambiano i colori ad occidente,
fin quando l'avanzar della notte non li assorbe
e ritorna la fresca calma della sera.
Composta mercoledì 25 dicembre 2013
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    Scritta da: Nino Lo Iacono

    Preghiera di un carcerato

    Solo, guardo le mura che m'assediano,
    buio che ancora trafiggo con gli occhi.
    La mia mente allontana il nero della vita
    e prego Dio, chiunque e dovunque sia,
    di mantenermi lucido, acceso e attento
    ai cambiamenti che pur vedo e sopporto;
    di sfruttare questo stato per
    creare il futuro che certo avrò,
    anche in vetusta età, anche per poco, avrò!
    Piango per gli altri che chinati ormai sono
    al triste fato, dal quale non escono.
    Muto mi associo al Dio che m'ascolta;
    la sua forza mi sottrae al ghigno degli eventi
    che non mi vedranno dal dolor gridare.
    Con Lui riscatterò il mio spirito
    e rivedrò il mio corpo esultare,
    per aggiungere forza al futuro che vedo
    al di là del ferro che mi divide dal Sole,
    giacché ho preservato la mia mente
    dal logorìo di un luogo di dolore e di lacrime,
    rimanendo il nocchiero del mio destino,
    e della mia serena anima.
    Composta sabato 31 agosto 2013
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      Scritta da: Nino Lo Iacono

      Notte di S. Lorenzo

      Notte di S. Lorenzo
      Notte insonne per pensieri altrui;
      aspetto con ansia l'aurora per fuggire
      dall'ombre cupe che sinistre corrono
      dietro le palpebre socchiuse.

      Non starò con gli occhi al cielo
      per cercare le stelle cadenti cui illusi
      affidano felicità effimere e inutili speranze,
      le sovrasterò in cerca di nuove immensità.

      Aspetto con ansia l'aurora chiuso fra le mura
      e sento il vociare dei reduci di questa notte
      che amori invoca attorno a inutil fuochi
      che ammorbano la sciroccata aria d'agosto.

      Corrono le stelle per la loro strada
      e spariscono nel nulla da dove son venute,
      Ignare latrici di umane illusioni,
      di secoli di speranze gravide, ma sempre
      pronte a ricevere richieste pesanti come l'aria.

      Impavida notte, per tanti luminosa,
      lascia la strada al divin astro
      e fai entrare la luce vera e il calore
      per rinnovar la vita di ogni giorno,
      quella che incide il corpo e l'anima,
      che non rincorre inutili meteore,
      che prega di non aver bisogno di sperare;

      quella che frustrata stupidità ripudia
      e gode della nuda verità
      che amore pratica e virtù soddisfa.

      Bugiarde stelle, non mi avrete;
      andate a remenar altrui pensieri,
      ad ingannare cuori infranti
      che in voi cercano conforto;

      Lasciatevi ammirare per quel che siete
      brillanti del creato e luci eterne,
      stimoli per sogni e per scienze,
      ma nulla più... per me solo puntini sparsi nell'immenso.
      Composta mercoledì 10 agosto 2011
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        Scritta da: Nino Lo Iacono

        Voglia di volare

        Occhi che dolci appaiono
        a nuovo cuore
        che palpitante a te s'accosta
        trasudano speranza di volare
        più in alto degli uccelli stagionali.
        La voglia di sparire sulle nuvole
        alla ricerca di ciò che vuoi ignorare
        e sentire oltre il fiato che il collo
        ti accarezza al tuo volere.
        Speranza di cambiare questa vita
        cercando oltre gli occhi quella musa
        che pare d'altro mondo generata
        ma che a fianco ogni giorno ti sostiene
        l'inquieto spirito e l'animo prostrato
        alla speranza di poter volare
        fin dove non vedrai più il passato.
        Composta mercoledì 16 febbraio 2011
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          Scritta da: Nino Lo Iacono

          Scusami

          Scusami, perdonami,
          se non sono stato alla tua altezza,
          se non ho capito chi veramente sei,
          se non ho letto nella tua mente
          e non sono corso date quando in silenzio mi cercavi.
          Scusami, perdonami,
          se non ho sentito i palpiti del tuo cuore,
          se non ho reagito ai tuoi sospiri
          scambiandoli per cenni di impazienza
          per me inutili ed e ossessivi.
          Scusami, perdonami,
          se sordo più volte insensibile mi finsi
          per non condividere i tuoi dolori,
          le contrazioni dell'animo
          che sempre di più riducevano i già angusti
          spazi a me riservati
          nei quali non seppi adagiarmi e godere del tuo amore.
          Scusami, perdonami,
          se puoi.
          Se no, strappa questo foglio che pieno di bugie
          crederai e ricomincia a vivere,
          se puoi, se vuoi, senza di me.
          Composta sabato 10 dicembre 2011
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            Scritta da: Nino Lo Iacono

            Con te

            Con te sulle onde del mare
            per cercarmi, vorrei viaggiare;
            Rotolarmi su distese di neve
            fino ad incrociarti e rimanere travolto
            dai sensi e ritrovarmi;
            Saldamente legato al tuo paracadute
            atterrare con te
            su un prato in fiore,
            per stordirmi, ritrovarti e lì rimanere,
            lì dove nessuno verrà a chiederci
            chi siamo.
            Composta domenica 22 gennaio 2012
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              Scritta da: Nino Lo Iacono

              Il silenzio

              Senti?
              No, intorno impèra il silenzio,
              quello che gli alberi assecondano
              con le note poggiate sui rami
              che la brezza scuote e rigenera ogni mattino.
              Senti... le melodie mute del silenzio
              che ti fanno vibrare celate corde
              e l'animo sollecita ad andare oltre
              con il pensiero.
              Oltre, a scrutare il cuore del silenzio
              che roboante
              t'invade la mente e indaga
              a cercare l'essere nato da esso stesso.
              Ascoltalo il silenzio, unico dolce
              compagno dei momenti più intimi
              e dei giorni più lunghi.
              Composta sabato 23 novembre 3011
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                Scritta da: Nino Lo Iacono

                Delusione

                Ti seguo con gli occhi speranzosi
                e cerco di indovinare la tua meta
                fra la folla sghignazzante e serena,
                forse parte con te apparentata,
                così almeno appare agli occhi di chi ha la mente gravida
                di tristezze e ingombra di pensieri.
                Non lasci tracce a me visibili
                sulla rena bianca, giaciglio per attimi di travolgenti amori
                subito levigato dalla monotona risacca,
                effimeri sentimenti di sapori estivi.
                Le onde del mare sembrano tristi melodie
                a chi nel cuore ha ferite vecchie e incancrenite.
                Mi passi davanti felicità, o ingrata e estranea,
                a me lontana da sempre e ti tuffi in quell'onde
                che mai mi videro amico, per non più trovarti;
                ne ero certo.
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                  Scritta da: Nino Lo Iacono

                  Eternità

                  So che il mondo gira attorno a me,
                  ma, come ad esso estraneo, solo,
                  non ne subisco il movimento.
                  Un cerchio mi pare questa vita.
                  da sola s'insegue ogni giorno,
                  dall'alba al tramonto, da luce ad ombra,
                  dallo spuntar delle stelle al loro perdersi;
                  piano le riassorbe l'universo ignare e mute
                  come ce le ha offerte al cader della sera.

                  Monotono, vizioso
                  questo susseguirsi di tempi sempre uguali.

                  Gira su se stessa l'esistenza in cerca di speranza.
                  Il dopo è nel credo di ciascuno,
                  il certo nel corporeo.
                  Qui si spezza il cerchio e spirale diventa
                  verso un infinito che non vedo, ignoto, inconoscibile,
                  ma verso cui l'animo anela,
                  per unirsi ai cerchi che lassù m'appaiono
                  e, come spirali, all'alba di ogni giorno
                  nell'etere sfumano, lasciando la speranza di ieri,
                  viva, protesa a riguadagnar la vita
                  in un cerchio nuovamente chiuso,
                  ma finalmente solo tuo, per sempre.
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