Poesie inserite da Marta Emme

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Scritta da: Marta Emme

Senti, Senti...

La comare del paese
era come un giornale,
ma non aveva spese.
Le notizie diffondeva
che far di meglio non si poteva.
Anche il commento che rendeva
era un modo d'essere cortese,
giacché avveniva
senza reclamar pretese.
E, pur così gratuito,
niente lasciava all'intuito.
Ma il mormorio
che dal borgo si levava,
non sempre onore ti arrecava.
Peccato che a te poco importava!
Così, finiva, la comare disarcionata.
"Valla a capì quella scriteriata!"
era il commento che a tutti dispensava,
e in specie a chi da sempre rosicava.
Ma sì, il "me ne frego", allor,
val bene una risata!
È una via consolidata.
A dar retta è la cosa più sensata.
E per non perder il buonumore
è, senza dubbio, la strategia migliore.
Anche oggi si fa informazione,
non così, è la raccomandazione,
quando a cuore non si hanno le persone.
Composta domenica 19 aprile 2015
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    Scritta da: Marta Emme

    Come diventar leggero

    E della sincerità che dire?
    È una via maestra
    e non ti puoi smarrire
    se con fiducia la vorrai seguire.
    Un uomo autentico allor sarai,
    a ogni passo
    che leggero muoverai.
    E camminando, soffice,
    un solco lascerai.
    Feconda diverrà
    quella traccia che di te rimarrà.
    Feconda sarà di verità,
    pronte solo a germogliar.
    Così leggero, anche in alto potrai volare,
    potrai il cielo abitare,
    ove i sogni è più facile acchiappare.
    Composta martedì 7 aprile 2015
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      Scritta da: Marta Emme

      Onorevole Padre

      Per me è stato importante
      il tuo esempio.
      Per me è stato importante
      il tuo silenzio.
      Per me è stato importante
      che tu ci sia stato
      anche quando con me
      non eri allineato, perché gli stimoli
      che mi hai dato han fatto di me
      un essere meno sconclusionato.
      E se la perfezione non esiste,
      oggi sono una persona meno triste
      perché riesco ad apprezzare
      le piccole conquiste.
      E posso camminare anche controvento
      se credo giusto affermare ciò che penso,
      per il bene che fa a render sana la società.
      Composta domenica 29 marzo 2015
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        Scritta da: Marta Emme

        Mamma... declinazione di donna

        Occhi di mamma,
        occhi trasparenti
        come acqua di sorgente
        e assetati di luce
        nell'affrontar
        le tenebrose paure.
        Eppur disarmanti
        per come assicuran
        quotidiana presenza:
        inconsapevoli e intrepidi
        fari dell'esistenza.
        E quando il figlio
        che han cresciuto,
        ritorna all'orticello
        allor li onoran
        e nel modo più bello,
        giacché alberga
        in quel cuor, ancora,
        la gioia di un monello.
        Composta domenica 8 marzo 2015
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          Scritta da: Marta Emme

          Il tronfio

          Il suo parlarsi addosso
          lo inebriava a più non posso,
          e si guardava intorno
          per trovare degno contorno.
          E sproloquiava, e gongolava,
          e si beava delle sue parole
          come chi stupir si vuole.
          Biascicava discorsi vuoti,
          buoni per attirar gli idioti.
          Si trastullava in questo fare
          convinto di poter incantare
          chi con lui potea ruspare.
          E così bene sapea fare
          che or tra polli in un pollaio,
          un gallo parea il giostraio.
          Tanta stima poi per niente,
          che arrosto finiva tristemente
          quando l'uomo lo prendeva seriamente.
          Composta sabato 15 novembre 2014
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            Scritta da: Marta Emme

            Lo schiaffo

            Un fremito, un abbaglio,
            mi stupisco e deraglio,
            poi s'apre nel cielo cupo
            uno spiraglio, una voce
            n'esce che pare un raglio.
            Così una poco visibile
            costellazione° (cancro)
            voce ha dato a un'attenta
            riflessione: è il momento
            di cambiare direzione.
            È del granchio* (con le stelle Asellus)
            che s'è avuta la visione.
            Quel che ho preso,
            con gran costernazione.
            Composta venerdì 31 ottobre 2014
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              Scritta da: Marta Emme

              Benvenuti a tavola

              È una composizione di frutti
              a stupir i conviviali tutti.
              È al centro della tavola a illustrar
              la morale di una favola. * (quella dell'umanità)
              Le ciliegie rosso vivo come
              orecchie intorno al viso.
              Una pera sta pur bene
              se al naso si conviene.
              Due banane piccoline
              fan le labbra 'sì divine.
              E per guance son le mele,
              quelle rosse vanno bene.
              Sta al mento una susina,
              che s'è colto stamattina.
              Della fronte, poi, che dire?
              Un bel cedro va a coprire.
              E per occhi due castagne
              del color delle montagne.
              Con tal quadro vi mostriamo
              che noi siam quel che mangiamo,
              che a Natura lo dobbiamo
              e così ve lo diciamo.
              Vitamine, carboidrati...
              della salute siamo grati
              e a quell'uomo che ha saputo
              dare senso al suo vissuto, colui
              che per Natura ancor oggi è il benvenuto
              perché memore e avveduto.
              Composta domenica 19 ottobre 2014
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