Poesie inserite da GIUSEPPE BARTOLOMEO

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Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Ho scoperto l'amore nel tuo viso,
come il fiore i colori dell'aurora.
Ho visto nascere i tuoi sogni
insieme ai miei funghi nel bosco.
Abbiamo nascosto il nostro amore
negli occhi limpidi della figlia.
In tre costruiamo le ore del tempo
sfogliando la margherita della vita.
Scorre sul fiume la nostra barca
carica di maschere e lune piene.
Un fagotto carico dei nostri anni
ci ricorda l'Africa e le sue stelle.
Ci siamo scoperti camminando
su spiagge tropicali e conchiglie,
acque limpide e fiori di coralli.
Abbiamo letto insieme i tatuaggi
cicatrizzati sui volti africani.
La nostra bisaccia, ricca di doni,
è la sapienza appresa lontano,
dove il cuore avvolto in reti
conosce orizzonti di diamanti.
Abbiamo scoperto l'amore insieme
rileggendo le rughe dei nostri volti,
la gioia e il dolore degli altri,
negli occhi azzurri della figlia.
Si avvicina al porto del vero amore
la nostra barca piena di speranza.
Composta domenica 11 dicembre 2011
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO

    Le stagioni dell'amore

    Un cuore ferito da una freccia
    su tronco bianco di pioppo
    ci richiama la giovinezza:
    amore dolce di primavera.

    Insieme su spiagge tropicali
    camminiamo sotto il sole
    bruciando l'estate e i furori.
    Innamorati e carichi d'anni
    guardiamo passare i calendari
    marcati con i passi dei figli.

    Siamo sempre due sotto il cielo
    aspettando la pioggia e le stelle.
    Cadono le foglie, l'albero è spoglio,
    è arrivato anche il nostro autunno.

    Il sipario si apre su orizzonti
    dove noi due siamo le ombre.
    Noi camminiamo ancora insieme
    come l'edera che ricopre il muro.
    Insieme abbiamo creato un giardino
    pieno di rose, crisantemi e rosmarino.

    Finalmente è arrivata anche la neve:
    tutto è pulito come il silenzio,
    i nostri baci sono carezze dell'anima,
    i nostri occhi lo specchio del tempo,
    le nostre mani ceste di offerte.
    È arrivato anche il nostro inverno.

    I furori ormai sono onde tranquille,
    il cuore è maturato con gli anni
    nel giardino è sbocciato l'amore.
    che cresce con le stagioni
    e matura solo quando si muore.
    Composta mercoledì 23 novembre 2011
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      Rintocca con il pendolo il tempo
      fatto carezza sempre in attesa.
      La memoria va galoppando
      in abbracci trascorsi in fretta
      ma freschi come ieri.

      Gli anni passano sulla pelle
      lasciando solchi di esperienza.
      L'amore sboccia nel cuore
      come la primavera in un fiore.

      Camminiamo insieme nella vita
      rivivendo negli occhi della figlia.
      La foglia appassita cerca la terra
      per rinascere a nuova vita.

      Rintocca con il pendolo il presente:
      sono passati molti anni:
      i fantasmi volano con il vento.
      Il nostro amore ha messo radici
      nel giardino del tempo.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO

        Ricordi nel tempo

        Con il rumore della vanga
        avanzava il giorno.

        Il canto della vita
        s'adagiava sull'erba
        tessendo col sole
        una tunica bianca.

        La vanga continuava
        la sua lenta preghiera.
        L'uomo ascoltava la zolla
        feconda di pane.

        La donna del paese
        canticchiava col vento
        una ninna nanna
        a sapore di sale.

        Si baciava la terra
        con piedi scalzi
        e mani di callo.

        Ci pulivamo la faccia
        guardando lontano.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO

          Ascolto la voce

          Dietro tronco d'ulivo
          è nascosta la notte.

          Ascolto la voce antica
          di rami in letargo.

          Il muschio cresce
          difronte alla luna.

          Un bisbiglio umido
          distende lentamente
          il silenzio della notte.

          Le stelle lontane
          sono foglie d'ulivo
          cadute sulle rocce.

          Mi resta nella mano
          un frantume notturno.

          È il giorno
          in pupille di fanciulla.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            Sono nato fra due valli.
            I torrenti si riempivano
            di voci di donne
            lavando sudori
            dei propri mariti.

            Le pietre ascontavano
            le mani strofinando
            le notti senza sogni.

            Su acque scendevano
            i miei monti.
            Il paese non aveva gridi
            racchiusi nelle case,

            Conosceva solo il volto
            dei suoi figli,
            le strade di campagna
            con odori a funghi.

            Sono nato fra due valli
            guardando la notte.

            Poi con la rondine
            ho preso il volo
            per andare lontano
            a creare dimora.
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