Le migliori poesie inserite da Violina Sirola

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Scritta da: Violina Sirola

Testamento della nonna

Cappuccetto Rosso, sono la nonna.
Ho allacciato le "stringhe", posso comunicare.

Qui il tempo ha la misura
della luce, il silenzio è
interrotto dalle voci
come suoni, percuotono
sui timpani, vibrano
le "membrane". Piccola, la tua
voce
cristallina nel silenzio
ha fantastici rinvii.
Se mi chiami, "nonna
nonnaaa, nooo" l'eco
si riproduce
negli abissi, si congiunge
al rumore della Terra
intermittente
attraversa i buchi neri
è silenzio.

Ricorda, ho lasciato il mio
bagaglio, le radici; le mie
foglie - sempre verdi - nella luce.
Tu, le mie radici
i principi di vita:
rispetta la semina, il raccolto.
Ascolto
è il battito
impazzito del tuo
cuore - elettrizza - Amore è poesia
pulsano le "membrane".
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    Scritta da: Violina Sirola

    La bambola di sale

    Una leggenda buddista narra
    di una bambola di sale che voleva conoscere il mare.

    Era una bambola di sale e non sapeva che cosa fosse il mare.
    Un giorno decise di andare alla ricerca del mare.
    Camminò per sentieri aridi e
    scoscesi, s'inerpicò sui monti e
    discese a valle, per contemplare l'immensa luce
    bianca del sole sulle onde del mare, quand'era ancora
    l'alba. Poi chiese di conoscere: "Che cosa posso fare"?
    "Toccami" rispose il mare; la bambola esitò, poi lo toccò
    perplessa con le dita di un piede e
    incominciò a capire: una parte di sé se n'era andata via!

    S'immerse nell'acqua quasi completamente
    ancora non capiva che cosa fosse il mare.
    E, quando finalmente nell'onda travolgente
    il mare l'assorbì, la bambola di
    sale, prima di scomparire, mormorò dolcemente: "Il mare sono io".
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      Scritta da: Violina Sirola

      Afasia

      S'impastavano favole
      ammucchiate sull'impalcatura
      della vita smontata e
      rimontata. Con l'uovo e la gallina
      si rincorreva il tempo, trascorsa
      la cova si toglieva la chioccia, forzavano
      l'uscio
      per uscire i pulcini.

      Oggi è meglio la gallina
      l'uovo domani, cresceva
      la fame.

      Domani compio gli anni
      superati
      gli anta, desidero riposo.
      Arriva la sentenza, trattengo il respiro
      mi rivolgo a
      Dio: afasia.
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        Scritta da: Violina Sirola
        Il tempo a lungo andare è curvilineo
        torna in mente
        il vissuto
        sempre vago.
        Certa è
        la presenza dei miei
        cari defunti. A loro chiedo scusa dei miei
        errori, mi si accordi il perdono.

        La gioventù è ribelle
        non accetta consigli
        follia e vigore
        non misurano il tempo.
        La storia non contiene
        il prima e il dopo
        ha un solo verso
        ordine e follia.
        Composta lunedì 22 marzo 2010
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          Scritta da: Violina Sirola
          Nove mesi al più resta l'uomo
          in prigione nel ventre della donna
          prima di uscir fuori dalla mona
          e di venire a respirare in questo mondo.

          Dopo mille tormenti, gli tocca finire
          in una lugubre sepoltura
          e per rendere completa la sua miseria
          restarci eternamente.

          Io vorrei che tutto avvenisse a rovescio,
          che da morti nella tomba
          non si avesse da stare che nove mesi,

          e in compenso, per decreto di Natura,
          si dimorasse nella mona di una donna
          per tutto il tempo che durerà il mondo.
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