Poesie inserite da Claudio De Lutio

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Scritta da: Claudio De Lutio

O Mamma

O mamma, o carissima mamma!
In braccio a te stretto acquietava
il pianto, quel po' che un po' calma
di nuovo il tuo bimbo ti dava.

Ti dava, o mamma, o mia cara!
L'ingenua purezza, il candore,
la gioia, l'innocenza più rara,
ormai fanciulletto, il tuo fiore.

Un fiore, o cara, o mia mamma!
Un fiore ancora per te,
tra tutte le donne la gemma
pel figlio cresciuto: per me!
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    Scritta da: Claudio De Lutio

    Colombella Pia

    Spiegò le ali, spiegò su in alto il volo,
    candida e fiera, per la giusta via,
    senza riposo, senza toccar suolo.

    Com'ella giunse, disse: "Così sia!"
    E ripartì, portando seco un ramo,
    quello di ulivo, colombella pia.

    L'aveva tolto al feretro di Adamo,
    per indicar la fine del castigo.
    Ad ogni Pasqua torna il suo richiamo:

    "Amiam la Pace! La Pace ch'amo io!"
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      Scritta da: Claudio De Lutio

      Domenica delle Palme

      Tra primule, fresie, camelie,
      tra rondini in volo... in ritorno...
      fedeli già pronti alle veglie,
      nel dì che si approssima al giorno.
      Al giorno: sì... al giorno fatale!
      Nel chiostro di palme, di ceri,
      cogl'inni, la voce corale,
      i cuori addolciti... sinceri...
      Sì! Tanto sinceri e giulivi
      davanti al Re mite, che viene
      in groppa ad un'asina: quivi
      quell'umile trono che tiene.
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        Scritta da: Claudio De Lutio

        Scarpin da punta

        S'alzò leggera, come foglia appare
        sospinta or qua or là dal venticello
        pria di cader nel settembrino àere.

        Tutta sospesa, al giogo di un saltello,
        ritornò giù, a mezzo giro in aria,
        scarpin da punta, cui girare è bello.

        "Ti dò il mio amore, ti dò la mia allegria!"
        E si lanciò... nel turbinio del ballo.
        Fin che danzò, rimase solo mia.
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          Scritta da: Claudio De Lutio

          La Maschera

          Chi sei?

          Che dietro a forma, oblunga o orizzontale
          hai il viso e come naso un dosso artificiale
          le guance e sopracciglia talvolta non coperte
          due fori troppo semplici per occhi fatti ad arte.

          Chi sono?

          Che vuoi ch'io sia, se non quello che vedi!
          Vera materia o sagoma, fa come meglio credi!
          Rotonda, colorata, con gemme o brillantini,
          or triste ora felice, per grandi e per bambini.
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            Scritta da: Claudio De Lutio

            Un'altra stella

            Oh! Quanta meraviglia in un sol giorno
            l'anno che sorge al primo mese vide!
            Una creatur che nata affollò intorno.

            Son qui! - parea dicesse - Pronta alle sfide!
            Come un guerriero! Innanzi a voi più bella!
            Di nobiltà che unisce e non divide!

            Allor brillò nel cielo un'altra stella
            e dalla terra, nonostante il verno,
            si levò un canto a festeggiar Marcella.
            Composta mercoledì 4 gennaio 2017
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              Scritta da: Claudio De Lutio

              Quartieri spagnoli

              Voci alte, parole gridate,
              le canzoni nei vicoli stretti,
              poi rumori che arrivano ai tetti
              da marmitte di moto truccate.

              Gente campa affacciata ai balconi
              o per strada dinnanzi a una porta,
              una sedia e il riposo conforta
              una chiacchiera accesa nei toni.

              Qualcheduno esce il tavolo fuori,
              apparecchia e poi invita alla cena,
              c'è un richiamo di amici a catena
              per chi porta taralli e liquori.

              Si festeggia ai quartieri spagnoli
              tra i turisti nei vicoli stretti,
              con "Nennella" (1) che offre spaghetti,
              fritto misto e dei "bei puparuoli" (2).

              E di notte... c'è tanto altro ancora...
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                Scritta da: Claudio De Lutio

                Pasqua del Signore

                Dall'ora sesta il mondo fu oscurato
                fin che alla nona Gesù esclamò a gran voce:
                "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"
                Poi emesso un grido spirò sopr'alla croce.

                Allora il velo si squarciò del tempio
                in due, dall'alto e fino a tutto il basso.
                "Figlio davvero era quest'uomo a Dio!"
                Disse il soldato che gli stava a un passo.

                Erano quivi pure alcune donne (1)
                che da lontano stavano osservando:
                quelle da cui Gesù seguito venne
                in Galilea ed a Gerusalemme andando.

                Fattosi sera, poi ch'era Parasceve (2)
                un membro del consiglio, tale Giuseppe (3)
                ottenne da Pilato in tempo breve
                il corpo crocifisso di cui seppe.

                Comprato un panno in lino, fece deporre
                Gesù che avvolse e pose nel sepolcro,
                dinnanzi alla cui porta ebbe ad apporre
                una gran pietra a custodire il corpo.

                Trascorso il sabato, appena spuntò il sole
                nel primo giorno della settimana
                le donne (4) non trovarono il Signore:
                era risorto per la Fede umana.
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                  Scritta da: Claudio De Lutio

                  Al dì dell'8 marzo

                  In un continuo evolversi di stato
                  a gran fatica e immane sacrificio
                  la donna i suoi diritti ha riscattato
                  dal giorno dell'incendio all'opificio.

                  Oggi festeggia con mimose gialle
                  in ogni luogo della bella Italia
                  dalle piccine a curve con lo scialle
                  dalla Marcella, a Nadia, alla Cecilia.

                  Così che il mondo al dì dell'8 marzo
                  ha uno Stivale dall'unico colore
                  che a fiori appare con pallini a sfarzo
                  e al gentil piede calza a protezione.
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                    Scritta da: Claudio De Lutio

                    Buon Natale

                    Buon Natale a tutto il mondo
                    dalla grotta di Gesù
                    con l'augurio più profondo
                    che Dio volge da lassù.

                    Buon Natale a ogni paese
                    in cui nasce il bambinello:
                    sia africano sia albanese
                    sarà sempre un bimbo bello.

                    Buon Natale a ciascun uomo
                    riscaldato nella notte
                    contro il gelo di un antiuomo
                    che lo caccia e gli dà botte.

                    Buon Natale ai peccatori
                    che domandano perdono:
                    se Gesù ha portato i doni
                    li ha portati anche per loro.
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