Poesie inserite da Cinzia Coppola

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Scritta da: Cinzia Coppola

Il silenzio dell'Amore

Il nostro Amore è fatto di silenzi,
Silenzi che parlano,
Silenzi che odono,
una dolce sinfonia
sprigionata dalle nostre calde e umide bocche
che si cercano avidamente,
si baciano e si riempiono d'anima.

Silenzi asciugati dal fuoco
che arde nei nostri cuori,
un fuoco rovente
che ci consuma piano piano
fino a renderci fitta nebbia,
una nebbia di calore
che comincia a planare
librandosi nell'aria che sa di noi.

Ci respiriamo
invasi di infinite goccioline,
tanto somiglianti a minuscole perle intrise d'amore.

Un'amore dal silenzio assordante,
un'amore incapace di intendere,
ma capace di volere.

Questo amore che non sa rinunciare,
quest'amore che vuol farci morire di desiderio,
lasciandoci senza fiato.

Una morte di passione,
una morte che ci porterà ad una nuova nascita, dove insieme rinasceremo e mai ci divideremo,
continuando a comprendere i nostri inconfondibili silenzi,
violentati dall'eterna passione.
Composta mercoledì 7 dicembre 2011
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    Scritta da: Cinzia Coppola

    La vera e pura emozione

    Lo splendido sorriso di mio figlio e i suoi occhioni verdi,
    riescono a trasmettere al mio cuore messaggi indescrivibili.

    Quanto è meravigliosa la vita
    quando tuo figlio ti guarda e sorridendo ti abbraccia,

    tutto si ferma intorno
    non c'è niente di più meraviglioso al mondo.
    Composta sabato 10 settembre 2011
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      Scritta da: Cinzia Coppola

      Non è un semplice fazzoletto

      Guardare un fazzoletto di bianca seta
      stringendo tra le mani la tristezza racchiusa in esso
      Facendo spremute salate che sanno di lacrime
      è come guardare la tela bianca di un pittore,
      immaginando il soggetto, dipingendolo con la mente
      è come guardare un telone bianco
      steso sulla parete,
      intento a proiettare i vari flash
      che tanto sanno di ricordi,
      ricordi che furono,
      realtà del passato,
      guardare un fazzoletto di bianca seta
      è come guardare con gli occhi un foglio bianco
      e scrivere su di esso con l'inchiostro del cuore,
      non solo fa pensare ad un'addio,
      ma se lo vedi sventolare in assenza di una partenza,
      potrebbe star a significare
      che la purezza della vita si confonde con le avversità,
      tu senza paura
      spalanca le porte del cuore
      e lascia entrare l'assoluto candore,
      ti disseterà come l'acqua di una fresca sorgente,
      risanandoti le ferite,
      non solo del cuore ma anche della mente.
      Composta venerdì 2 settembre 2011
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        Scritta da: Cinzia Coppola

        La parola MAMMA

        La prima volta che hai balbettato la parola mamma
        una gioia immensa per me.
        L'hai quasi gridato a squarciagola,
        ci siamo guardati e i miei occhi si colmarono di lacrime,
        i tuoi di una gioia scintillante.
        Da quel momento ho capito ancora una volta
        il perché della mia esistenza.
        Composta martedì 12 ottobre 2010
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          Scritta da: Cinzia Coppola

          I 6 sì più importanti

          -  08/06/1996 ore 15:32 (il SI dell'Amore trovato)
          -  29/04/2004 ore 11:40 (il SI dell'unione in Matrimonio)
          -  07/06/2009 ore 16:00 (il SI del test: è POSITIVO!)
          -  05/07/2009 ore 09:00 (il SI sento muovere il mio  bambino)
          -  24/09/2009 ore 17:42 (il SI è un Maschietto)
          -  01/02/2010 ore 00:48 (il SI è Natooo!)
          Composta lunedì 1 febbraio 2010
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            Scritta da: Cinzia Coppola

            I Vigili Del Fuoco

            I vigili del fuoco sono Angeli
            che spengono le fiamme dell'inferno...
            con la pura acqua di Dio ripuliscono i roghi
            illuminando i volti di gioia
            di chi grazie a loro si salvò.
            Non hanno le ali
            ma volano per soccorrere
            su quel mezzo tutto rosso
            portandosi dietro la scala del paradiso.
            Composta venerdì 3 settembre 2010
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              Scritta da: Cinzia Coppola

              Il Sole e la Luna

              C'è chi dice che il sole corteggi la Luna,
              e chi pensa che sia la Luna a corteggiare il Sole,
              chi invece stupidamente,
              crede che il cielo faccia da terzo incomodo.
              Ma come può il cielo far da incomodo?
              ... se esso fa loro da letto,
              un letto di seta turchese di giorno
              un letto di seta nera di notte
              e noi?
              non avremmo mai potuto trascorrere sensuali serate in riva al mare,
              ricoperti di spuma marina,
              la brezza che ci accarezza la pelle umida,
              con la luna che ci bagna i corpi nudi,
              ricoprendoci di scintille candide,
              il vento ci asciuga...
              e restiamo uniti dai nostri corpi intrecciati
              su questa morbida sabbia
              che poco prima si lasciava stringere tra le mani
              mentre ci amavamo.
              È l'alba
              s'alza il sole
              ci illumina
              ci da tepore.
              Torna la notte
              e cala il manto di seta nera
              i riflessi nell'acqua scura
              i riflessi del candido astro
              contornato dalle luminosissime stelle
              figlie generate dal sole...
              e noi ricominciamo a generare l'amore.
              Composta mercoledì 21 luglio 2010
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                Scritta da: Cinzia Coppola

                A mio Figlio

                Amore mio
                ho superato tante sofferenze per portare a termine il tuo guscio.
                Ed ora che finalmente sei nato
                desidero solo che tu sia felice.
                So già che grande uomo diventerai,
                uno che cercherà sempre la verità.
                Ti abbiamo voluto con tutta la nostra passione
                abbiamo lottato fino alla fine
                per poter conoscere il tuo splendido sorriso,
                sei così piccolo e già ci insegni a vivere.
                Grazie amore,
                fiore appena sbocciato,
                stella che ci illumina e ci guida.
                Mi guardi con quegli occhi blu come il profondo oceano
                e il mio cuore si allarga d'immenso,
                mi sorridi e l'ansia si scioglie... svanisce
                Ti abbraccio stringendoti a me
                e volo con la mente
                mi basta solo guardarti e gioisco...
                di una gioia che diventa magia...
                una splendida sinfonia.
                Composta giovedì 15 aprile 2010
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                  Scritta da: Cinzia Coppola

                  La leggenda delle zeppole di San Giuseppe

                  La bottega era in fondo alla via,
                  tutti quanti sapevano dove.
                  Fa Giuseppe: "Adorata Maria,
                  molto presto sarà il diciannove;

                  vola il tempo, a gran passi s'appresta.
                  Invitiamo qui a casa gli amici.
                  È il mio nome, lo sai; la mia festa.
                  Che ti pare, Marì? Che ne dici?"

                  Alza gli occhi Maria dal ricamo,
                  risplendenti di grazia divina.
                  "Peppe mio, tu lo sai quanto t'amo,
                  però sono un disastro, in cucina.

                  Ti ricordi dell'ultima volta?
                  Mi ci sono davvero impegnata,
                  ma mi venne uno schifo, la torta,
                  e alla fine l'abbiamo buttata.

                  Ma stavolta andrà meglio, lo sento,
                  lo vedrai: non ti dico di più.
                  Voglio farti davvero contento,
                  con il nostro figliolo Gesù!"

                  E così ci provò. Poveretta,
                  ben tre giorni passò a cucinare,
                  ma non era una cuoca provetta
                  (era molto più brava a pregare).

                  Questa volta riuscì! Nella stanza
                  in cui stava la Sacra Famiglia
                  si diffuse una dolce fragranza.
                  Che languore! Che gran meraviglia!

                  Su un vassoio fan mostra di sé
                  (beh, Maria, certe volte sei in vena!)
                  Zeppoloni di pasta bignè
                  ben guarniti di crema e amarena.

                  San Giuseppe però storce il naso.
                  "Moglie mia, chi può averti aiutato?
                  Non mi dire che è frutto del caso;
                  tu lo sai, la menzogna è peccato.

                  E non fare quel viso contrito!
                  Dai, sorridi, mia cara Maria:
                  l'aiutante, l'ho bell'e capito,
                  si nasconde costì, in casa mia.

                  Vieni qua, figlio mio, fatti avanti.
                  I miracoli son limitati,
                  vanno usati per cose importanti;
                  se li impieghi così, son sprecati!"

                  Ma Gesù, ch'era ancora un bambino
                  lo guardò con grandissimo amore,
                  e gli disse: "Mio caro papino,
                  stai facendo – perdona – un errore:

                  questa zeppola dolce, squisita
                  da gustare in un giorno di festa
                  rende un poco migliore la vita:
                  la magia quotidiana è anche questa.

                  È un miracolo lieve, leggero;
                  una semplice, morbida cosa,
                  che anche al giorno più cupo e nero
                  dà una piccola mano di rosa".

                  Il papà sentì in gola un magone.
                  "Caro figlio, non critico più.
                  Su'sti zeppole hai proprio ragione:
                  io sò Santo, ma tu sì Gesù!"
                  Composta mercoledì 17 marzo 2010
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