Ma come si fa? A non portarsi dietro macigni sul cuore e nello stomaco, l'acqua negli occhi, gli abbracci avanzati e quelli che mancano, parole non dette e quelle dette male. Come faccio a non mettere in valigia il peso della notte prima della partenza, della settimana prima, dei mesi prima, della vita prima. E di quella dopo. E come le lascio giù le domande? E le risposte? Che occupano tutto lo spazio in valigia. Resta a malapena posto per le scarpe da pioggia. Che sicuramente mi servono.
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