Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
In questa tarda sera senza la luce della luna
cammino sotto il cielo stellato
che brilla come fosse un campo di diamanti.
Mi inoltro nella bellezza che mi circonda.
Vorrei toccare quelle piccole luci a intermittenza
che mi raggiungono chissà da quanti anni di viaggio
nella viva oscurità del cielo notturno
in continuo movimento che non sentiamo.

Mi fermo su un muretto diroccato
osservando la volta celeste che mi copre:
mi penetra dentro la solitudine
che rode dentro ma non si sente.
Mi piacerebbe osservare da vicino
quel ricamo di luci che ci osservano
passeggiare sui grandi pianeti
come da anni faccio sulla Terra.

La mia fantasia si veste di illusioni nuove:
se un domani non ci sono guerre
i terrestri diventeranno uomini celesti.
Si siederanno a osservare altri cieli
altre stelle di luci a colori nuovi.

Oggi io sono seduto su un muretto
accompagnerò il frinire dei grilli
il gracidio di rane in calore
in questa culla tomba d'amore.

Il futuro è sempre in una fase di gravidanza
come il cielo misterioso che ci accarezza
le stelle che ci salutano di notte
gli astronauti che hanno casa nel cielo.
Arriverà il giorno che i nostri figli o nipoti
saranno uomini e donne di altri cieli
sperando che non portino pure là in alto
guerre fratricide e cuori infranti.

La fantasia è la migliore amica della vita
senza pagare ti porta lontano
regalandoci illusioni nuove
trasformandoli in realtà.
A noi tocca maturare su questa nostra terra
piena di incanti, amori, tristezza e visioni.
L'essenziale è maturare come persone
con la coscienza pulita
in attesa di un futuro
migliore.
Composta giovedì 30 novembre 2017

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