Anche se buio è il mare come il cielo tu ti ricorderai dell'umiltà, ritirerai l'offerta della lampada e chiuderai la bocca alla tua porta, le imposte chiuse come orecchie aperte ad ascoltare tutto il sonno - dentro - questa preghiera - morte e solitudine - sappi che non è cielo di nessuno - che non c'è alcun pianeta al tuo di sotto e nemmeno uno sguardo che si innalza a scongiurare di essere salvato - e Lui non è diverso da te stesso - si fa Pietà, da tuo amante diventa la più misera madre - la più liquida delle sculture che fa solo il Tempo, Tempo, quel genio artista, Tempo stronzo, Tempo che ci molesta, con le mani ci tocca, ci stiracchia, ci stravolge i connotati più che sottilmente - ma sappi il sogno non è mai supino - Inferno che non poggia su un terreno - l'anima è nuvola di fumo - bluff - ti risvegli e la pelle si ritrova sulla sabbia di scheletri pestati - e vieni, vieni, vieni ora ti chiama quest'amante illusoria che risucchia ancora te nella sua inesistenza - liane di pupille in questa selva - il lutto pianta in faccia il suo colore senza pudore di luci stellari gettando i fazzoletti delle nubi nella pena del non aver cestino - ché questa è Eternità - il non riposo il non trovarlo mai e il non saperlo.
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