Cadde suicida a seppellirsi il Sole, sembrò scegliesse il mare come tomba, ed era invece l'infinito nulla. E dalla cremazione del defunto, dal buio delle sue ceneri emerse con le stelle la carne ch'era allora fuoco ridotto all'ultime scintille, sogno che aveva sulla fronte Dio di nostalgia su palpebre abbassate e su pupille dilatate come a urlare nel silenzio il loro lutto di cecità, Madre che perse il cuore nel vedere, strappato, il proprio figlio all'aldilà degli abissi profondi, eppure allungò il corpo col riflesso, tremando accarezzò la superficie, volto si fece solo alla scoperta dell'apparire della nudità, il resto fu un coprirsi custodendosi nel lutto della sua veste di sonno, e nel pallore di un'insonnia eterna guardò allo specchio di uno sguardo umano sé stessa diventata già il suo cranio, pianta la pelle via dalle sue ossa, purificata come dal peccato.
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