Vedi, questa nave è un diario di pensieri dove cullati dalle capriole delle onde i marinai tendono le gomene, i muscoli madidi di sudore, rimembrando lidi senza nome, gente senza volto. È la nave dei desideri fioriti come l'amore e poi smorzatisi in un battito d'ali prima del meriggio della vita nel verdetto freddo come uno schiaffo di neve figlio d'un eterno peregrinare. Il tepore del focolare è un lenzuolo stinto nella memoria come il profumo di pane appena sfornato, l'odore dell'erba dei campi, il sapore dei lamponi e delle more, gli acuti gialli dei canarini, il caldo abbraccio del letto. Avanzano lettere affrancate con filigrane straniere, lettere senza sigilli testimoni del tempo smarrito inseguendo false chimere nel lago dorato dei ricordi di mille labbra da baciare: gettarle via perché diventino presto cenere nel fuoco ardente?
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