Poesie di Marco Galvagni

Nato lunedì 30 gennaio 1967 a Milano (Italia)

Scritta da: Marco Galvagni

L'aquilone dei sogni

Nella notte silenziosa stelle calme
brillano nel guscio del cielo,
sabbia di clessidra scorre tra impalpabili visioni
e siamo io e te, foglio
che mi sfidi a tessere il gioco delle idee.

Con ali di cera, vagabondo a casa mia,
viaggio sul pavimento lastricato della fantasia
e l'aquilone dei sogni vola come vibra questa vita,
arco teso di una memoria che non si può cancellare.

Il vaso di creta dei ricordi
annega di dolore il calamaio,
gli occhi fasciati di nebbia
sono lo specchio d'un'anima
che cerca la propria isola
scacciando i fantasmi della solitudine
e vorrebbe librarsi nell'aria
tale al merlo recalcitrante alla prigionia della gabbia.

Nel gelo di questa stanza-
non basta la vecchia stufa a legna,
il letto è di ferro, la coperta sempre troppo corta-
la teca ardente dei pensieri
sillaba un vortice di versi muti
che vanno a incastonarsi nell'aurora nascente
tracciando i contorni di fiabe d'eroi leggendari.

Sarà nel soffio di luce d'un nuovo mattino
che la mia mano dalle dita callose,
le membra in subbuglio,
s'arrenderà alla stanchezza delle parole
andando a sognare una nuova poesia.
Marco Galvagni
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Marco Galvagni

    Una magica alchimia d'amore

    Tu sei la superba creatura dell'universo
    fiorita da un bagliore colto per caso
    in una notte di ghiaccio e priva di stelle
    perché il vero astro nascente sei tu,
    colei che abbaglia i miei occhi smeraldo
    con la luce dei suoi pensieri e del suo volto.

    E sarà così sinché i nostri petali non appassiranno,
    nel filo d'una treccia indissolubile,
    una magica alchimia d'amore che ci unisce
    immensa e sterminata come un tappeto di tulipani
    il cui rosso scarlatto è il colore
    del nostro mondo di passione fra le lenzuola.
    Marco Galvagni
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Marco Galvagni

      Il tuo sorriso

      Tu hai il sorriso di un angelo dolce
      che mi accompagnerà passeggiando per mano
      per bagnasciuga con cascate di spuma
      dove le nostre orme sulla rena fine
      saranno come le scie dei nostri pensieri
      intrecciati come ghirlande di fiori.

      Il sorriso della stella più splendente,
      dapprima un bagliore nella notte silenziosa
      e poi astro che m'abbaglia
      come la luce del nocciola dei tuoi occhi
      apparsi d'improvviso a stregarmi
      che aprono per me tutte le porte del cielo.
      Marco Galvagni
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Marco Galvagni

        Un lampo nel buio

        Sei un volto a me ben noto,
        tale all'unico della sfera lunare
        dove le pianure sono mari di pensieri,
        identici all'armonia del nostro destino.

        Rappresentano un'idea opposta al percorso
        nella strada maestra della vita precedente:
        ti distacchi dall'apparenza che inganna
        e trasmetti vibrazioni sinora ignote.
        La cometa più ardente di desideri.

        Sotto il tetto luminoso del cielo,
        siamo un lampo nel buio della notte
        e ci corichiamo su un tappeto di fili d'erba
        felici solo di poter giacere uniti.

        Ci desterà il sole che s'alzerà dall'orizzonte,
        la luce rosea che fiorirà nell'alba.

        Poi cammineremo verso il greto del fiume
        e c'immergeremo, nuotando controcorrente
        com'è nella vita il nostro cammino.
        Marco Galvagni
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Marco Galvagni

          Il più bel dono

          Ti scrivo questa lettera senza sigilli
          semplicemente perché ti amo
          e sei l'unica nel bosco odoroso
          dei miei pensieri d'amore,
          rivolti solo all'armonia delle tue forme
          e all'aura di pura magia che emani accecante.

          Sei la rosa scarlatta di quel bosco
          e lo profumi e lo accendi di luce
          accrescendo ogni giorno il mio desiderio di te:
          doni al mio cuore palpiti di passione
          ma il dono più bello è solo averti accanto
          in giorni profumati d'azzurro.

          Giorni che scorrono lieti e felici
          come una spumeggiante cascata d'acqua,
          prima sottile rivolo, poi ruscello
          ed ora gorgheggiante fiume impetuoso
          che ci trasporta uniti in una treccia a valle,
          verso il limitare dei giorni.

          E quando la valle purtroppo sarà silenziosa,
          vi scenderemo uniti solcando un verde prato fiorito
          dove ci rotoleremo nel tappeto d'erba
          non più in passionali amplessi
          ma come una sola anima, un'unica idea
          che viaggia all'infinito nell'eternità della volta stellata.
          Marco Galvagni
          Composta sabato 26 settembre 2015
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Marco Galvagni

            Il sogno più grande

            Sei il sogno più grande mai coltivato
            sin da quando la magia dei tuoi occhi nocciola
            ha rapito il mio cuore un freddo inverno
            e l'immensa luce che emana il tuo volto
            ha abbagliato gli occhi miei ora solo per te:
            solo te esisti nei miei pensieri d'amore.

            E mai per nessun altra ci sarà spazio
            nel bosco incantato della mia mente
            in cui sei canto d'usignoli e profumo di ciclamini.
            Sei il velluto di terra su cui pongo le orme,
            ogni boccata d'aria che respiro,
            l'unica stella che brilla nel mio cielo.
            Marco Galvagni
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Marco Galvagni

              Noi figli della guerra

              Anni tremanti appesi ad una foglia
              su per il vorticoso dedalo dei sentieri della vita.
              Era il tempo di baci screziati di viole,
              frutto di teneri abbracci e carezze.
              Ora, noi figli della guerra,
              ascoltiamo l'eco dei silenzi dei cuori stranieri
              e, intrisi di tristezza, vaghiamo
              nella luce fatua dell'impervia brughiera
              incendiata da un'acerrima battaglia.
              Poi,
              quando finalmente s'immolerà l'animo nostro
              schiavo della sete amara del potere,
              non saremo più costretti ad annaspare,
              non più naufraghi nelle impervie trincee.
              Scacceremo d'improvviso l'orrore
              con una promessa di pace
              che assumerà l'aspetto, nella nostra oasi di quiete,
              d'oro fuso d'un amore tramato fitto.
              Marco Galvagni
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Marco Galvagni

                La nave

                Vedi, questa nave è un diario di pensieri
                dove cullati dalle capriole delle onde
                i marinai tendono le gomene,
                i muscoli madidi di sudore,
                rimembrando lidi senza nome, gente senza volto.
                È la nave dei desideri
                fioriti come l'amore
                e poi smorzatisi in un battito d'ali
                prima del meriggio della vita
                nel verdetto freddo come uno schiaffo di neve
                figlio d'un eterno peregrinare.
                Il tepore del focolare
                è un lenzuolo stinto nella memoria
                come il profumo di pane appena sfornato,
                l'odore dell'erba dei campi,
                il sapore dei lamponi e delle more,
                gli acuti gialli dei canarini,
                il caldo abbraccio del letto.
                Avanzano lettere affrancate con filigrane straniere,
                lettere senza sigilli testimoni del tempo smarrito
                inseguendo false chimere
                nel lago dorato dei ricordi
                di mille labbra da baciare:
                gettarle via perché diventino presto cenere
                nel fuoco ardente?
                Marco Galvagni
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Marco Galvagni

                  Cicatrici d'amore

                  In punta di piedi m'appari in un sogno
                  avvolta in un vestito di seta fine
                  risvegliando una ghirlanda di ricordi,
                  cicatrici d'amore d'una primavera profumata
                  in cui, tra le lenzuola, reggevo la tua mano
                  ultimo appiglio del mondo
                  e d'afose notti di mezz'estate
                  in cui le orme dei nostri passi sulla battigia
                  lasciavano una scia di libertà.
                  Poi ti rivedo sparire nella nebbia di novembre,
                  una densa coltre di panna sui nostri pensieri,
                  timbrandomi il lasciapassare della solitudine.
                  Fiorisce luce, ed è come se il cuore tremasse
                  al suono acuto dell'antica sveglia.
                  Aperte le persiane fatiscenti,
                  scendo in un dedalo di vie
                  lastricate di memoria
                  del tempo dell'amore perduto.
                  Ora sei la pietra spezzata, l'albero senza radici
                  e faccio naufragio nel mare della nostalgia
                  con una caravella di ricordi
                  tra l'indifferenza dei passanti
                  tale al passero che tenta il volo
                  ma cade senza destare stupore.
                  Marco Galvagni
                  Vota la poesia: Commenta