E aprile arrivò, sequestrati anima e corpo da dietro i vetri di una finestra, chiusi in casa prigionieri per un virus mortale, non abbiamo goduto dell'entrata della primavera, ne delle carezze del suo vento viviamo reclusi tra le mura di casa non coglieremo i fiori di aprile, piangiamo a volte per il nostro paese, da nord a sud, dalle Alpi agli Appennini, con i loro splendidi villaggi, laghi e fiumi che l'attraversano, boschi e valli città piccole e grandi, cariche di storia, che hanno donato civiltà al mondo pieni di musei a cieli aperti, capolavori inimitabili, delle persone del nostro passato noi siamo un popolo affabile, che vive con amici e parenti amiamo il bar, gli aperitivi, il parlare e sorridere amiamo vestire bene, sfoggiare la nostra conoscenza ascoltare il cinguettio gioioso degli uccelli a primavera, aprile e i suoi mandorli in fiore, densi di profumo inebria spirito, sublime estasi che mostra la gloria di Dio, aprile italiano di questo terribile anno, città vuote e deserte villaggi come fantasmi, boschi, valli e campagne appartengono ora agli animali, le persone vivono in casa chiusi senza vedere nessuno, periodo peggiore per un italiano. Migliaia e migliaia di morti in questa nazione, che una volta portati in ospedale, i loro familiari non hanno più visto e non vedranno più. Senza un funerale, ne un addio, ne un ultimo sguardo, migliaia di povere anime che hanno tenuto la mano di una infermiera vestita come un astronauta, che tratteneva le lacrime aprile è arrivato e noi dobbiamo avere solo speranza e amore per un passato che non dimenticheremo mai.
Commenti