Un egoismo d'incondivisione, ché non vuoi che nessuno goda con te al tuo fianco del tuo essere vittoria anche soltanto all'apparenza. Il mio sguardo, il suo inchiostro non arriva a toccare il tuo foglio, ed al suo scriversi cade in sé stesso nel suo più profondo, ricade ancora quando si rialza. E non porti una goccia del tuo corpo evanescente a illuminare l'antro d'un timido riflesso che sia un sogno, né bevo un sorso del tuo vino sobrio. Luce, che hai solo il buio per nemico, che sei pronta a combattere a distanza, vergine sposa ch'hai scelto te stessa: vedi avversario l'uomo che ti implora? Sono la pelle che ti rassomiglia nel colore ed è un caso se dispersa fu in me dal primo giorno ch'io ricordi l'anima buia che mi porto dietro.
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