Scritta da: Silvana Stremiz

L'addio

Or tra i romiti boschi
Men vo, ma porto scolto
Il tuo vezzoso volto
In mezzo a questo sen.
Fida ti serba: addio,
Tenera Cloe, ben mio,
Ah! D'un fedele amante,
Cara, rammenta almen.
Gorgheggeran gli augelli
Fra l'inquïete frondi;
O cara, ove t'ascondi?
Io griderotti allor.
Ah! mi parrà ogni cosa
L'amica mia vezzosa,
Ma tu rammenta almeno
Il più fedele amor.
Verrassi un venticello,
E con pietosi giri
Dirammi: Son sospiri
Questi del fido ben.
Ma fuggirà l'inganno,
Sospiri non saranno;
Chè forse non rammenti
Il nome mio nemmen.
Pastori e forosette
Verran con faccia lieta,
E al primo lor poeta
Diran: Deh! Canta amor!
Io mescerò frattanto
À mesti versi il pianto,
Ma tu rammenta almeno
Un infelice ardor.
Se nol rammenti, ah! Cloe,
Rammentati ch'Amore
È meco a tutte l'ore,
E squarciami ogni vel;
Dirà se tu sè amante,
Dirà se sè incostante,
E dir saprà se ognora
Tu mi sarai fedel.
Ma di te, dolce amica,
Stolto, diffido invano,
Chè benché in suol lontano
Mi serberai nel sen.
Cos'io ti serbo. Addio,
Tenera Cloe, ben mio:
Ah! Del più fido amante,
O Cloe, rammenta almen.

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