Poesie criptiche

Le poesie criptiche sono poesie enigmatiche in cui non si riesce a capire con certezza il soggetto.


in Poesie (Poesie criptiche)

Il canto di Saturno

Ehi, tu, sguardo di mare in inverno!
Alba di nebbia sul viso dell'Inferno!
Labbra dipinte con sangue e peccato
ehi, parlo con te, non con un altro!
Yin e Yang tra gli anelli di Saturno
cerco in giro, ma come te, nessuno...
Addormentati così, rimani ancora
per altri due secoli, non per un'ora!
Conteremo nel posto delle pecore
per far venire il sonno,
le macchie bianche dei fiori di sambuco
nel blackout di tutto quel passato ben sepolto.
Ehi, tu! Sapevi che la tredicesima luna
ha incontrato ieri Saturno
e hanno progettato una nuova canzone?
Vogliono risvegliare l'eco dei suoni
che non ci arrivano più alla percezione.
Una melodia pesante, troppa percussione
Ma, vedi tu, loro credono più che noi
alla rinascita e al rinnovamento
e chissà, aggiungeranno un altro strumento...
Ma cosa manca per rubarti la stanchezza?
Forse il ricordo della giovinezza con tutte le sue pazzie e deliri
o forse la purezza che vibrava una volta sulla tua bocca
quando ti cullava la magia e l'orgia.
Il miraggio del mio nome, la speranza di aver sentito le tue preghiere e l'attesa che un giorno, sul tardi, ti risponderò...
La prova che ci sono davvero, non come un velo di nebbia ma in carne ed ossa.
Quindi, osa! Accettami come mi hai trovato oggi, con ricordi atemporali, suoni impercettibili e profumo di fiori di sambuco, bianco e nero, Heaven and Hell!
Ehi, buona luna.
Composta sabato 19 ottobre 2019
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    in Poesie (Poesie criptiche)

    Quando mi fai ballare con la Luna?

    Rivedo tutto, come un bel quadro
    appeso nel campo visivo del perdono:
    noi due nudi e leggeri come due pipistrelli,
    ballando curioso e con peccato
    Ma per non sentirci matti e dannati
    davamo colpa a lei...
    Come due farfalle nere,
    camuffate nel buio,
    con le braccia enormi alzate verso il cielo,
    abbiamo provato più volte
    di circondare la Luna, portarla giù
    per ballare insieme.
    Ma che follia! E che silenzio nel buio di smeraldo
    impolverato dalla semplicità di un abbraccio...
    Dopo questo ballo
    ci possiamo sfibbiare i volti
    avvolti del buio, nella luna,
    fra di noi.
    Immersi in questo vuoto
    dove il freddo da sempre dei brividi imprecisi,
    pare che gli sguardi perduti della seduzione
    hanno fatto dei buchi neri nel mare
    per far cadere la Luna prima di ballare
    con me.
    Composta mercoledì 16 ottobre 2019
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      in Poesie (Poesie criptiche)

      Novembre di terra e pensieri

      Affacciati sul tardi all'alba, di notte resta con me!
      Vieni vestito solo di profumo di crisantemi e cipresso
      e lasciati presso del mio incantesimo nero di tutti baci di sangue che ho rinchiuso nel fondo del cuore,
      Fatti presente alla gente solo dopo il nostro fidanzamento, nella tua legge,
      adesso non temo più lo scambio di DNA,
      nemmeno la morte dei morti.
      Sono pronta, quindi evocami, invocami anche tu!
      Sbatti i capelli e lascia cadere tutti i cadaveri che non ci servono più.
      Quest'anno dobbiamo finire di scegliere
      chi rimane dei prescelti.
      Questa volta, senza scherzi, che non è rimasto manco uno dopo il Halloween.
      Anche la bisaccia  con dolcetti del Tempo è vuota...
      Siamo rimasti un concetto senza cielo
      perché gli autunni e meglio ricordarli
      prima che tutte le sue lingue di Babilonia
      vengono ingoiate dal buco nero e l'urlo di un cadavere continua a crescere al infinito.
      Evocami e ti evoco, invocami e ti invoco anch'io e ricostruiamo insieme un altro autunno
      dove nascono dei paesaggi, persone e poemi senza "Io"
      Composta sabato 12 ottobre 2019
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        Scritta da: Marticus
        in Poesie (Poesie criptiche)

        "Se non astraggo dall'autunno che pur ancora dorme"

        Se non astraggo dall'autunno che pur ancora dorme, o per caso mi pesa l'ora che si posa agli occhi di sale, d'inferno solco, la corrente dove il giorno sussurra di assolazioni incompiute chiama la mano barca che torna vuota... Ho un gran numero di fogli bianchi, di foglie brevi, nella perenne ombra assurda e in ciò che desta, nella mia testa canguri e relitti fanno la festa al corso straniero... c'è un tempo per negare pagani tristi rive, il freddo così com'è fruisce vanità sugli annunci economici del cogliere censurato...; alla notte incerta, all'incerto segreto, attua il suo piano una reminiscenza labente abitante di una germinante non maniera con i fiori recisi sul grembo...
        (Marco Piras©2019)
        Composta giovedì 10 ottobre 2019
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          in Poesie (Poesie criptiche)

          Dea della Poesia

          Dediche alle Muse hanno scritto tanti poeti.
          Io voglio scrivere solo per Lei,
          per la Dea della Poesia.
          Se non la conoscete, la inventiamo adesso, insieme.
          Voglio scrivere solo per Lei, no per voi o per me,
          per farla risorgere come una stella neonata,
          che non ha ancora un nome.
          Chiamiamola La Dea della Poesia!
          Un giorno, scriverò un inno tutto per Lei,
          per farla sentirsi importante, arrogante, bella
          sovrana delle parole complicate,
          come sono anche le femmine...
          Una Dea che guarda dall'alto
          le bellezze che prendono vita
          nelle dita dei poeti eruditi o dilettanti e degli indotti ignoti.
          Perciò, le mie poesie le scriverò con inchiostro di notte e con la penna piuma,
          sul papiro o pergamena nera.
          In teoria, sarà una poesia scritta nero sul nero.
          Quando ho cominciato a scrivere il primo verso, il calamaio si rovesciò sulla scrivania, bagnando di nero notte tutto.
          Così, la prima oda è una notte bagnata d'inchiostro e idee nascoste di scintille di metafore.
          Niente da leggere, tutto da sentire a pelle.
          Prima o poi si asciugherà l'inchiostro
          e leggeremo le impronte della penna piuma.
          Composta venerdì 11 ottobre 2019
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            in Poesie (Poesie criptiche)

            Post Halloween

            In una sinfonia pittoresca d'autunno-
            stagione mistica di favola e poesia,
            mela cotogna assopisce con un bel profumo
            la nebbia dei pensieri e della nostalgia.
            Stiracchia lunghe braccia di miasmi strani
            sul mio destino, sui capelli tuoi
            e il Cielo plumbeo si posa il gomito sopra un monumento
            facendo scorrere pacatamente il Tempo
            per non sentire il peso di ogni movimento
            dei nostri passi e di ogni suo Momento.
            Il paese sonnecchiando brama il vento
            brillante e smacchiato, post Halloween.
            Composta domenica 27 ottobre 2019
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              in Poesie (Poesie criptiche)

              Cercavo Sera e Silenzio

              Sentivo un bel profumo di verde selvatico
              e di cemento freddo di una città
              immersa nel silenzio, il fumo lontano
              di lavoro che, da poco alzato voleva riposo.
              Volevo quel posto dentro di me,
              dentro la casa, forse sotto la finestra,
              per guardarlo dal letto.
              Così, alla fine trovai il posto
              dove tutto il tempo è Sera!
              Non saprei dire se me lo ricordo
              ovvero l'ho inventato proprio io...
              Un posto dove si capisce
              se si arriva o si parte...
              Dove i desideri diventano tramonti
              e le presenze se ritirano taciturne indietro.
              Ricordandomelo, rivedo la lentezza dei gesti
              talmente lenti che il tempo diventava visibile.
              Solamente un ombra... ombra di capelli lunghi
              lisci, che ballavano nel vento,
              il viso intero coprendo...
              Restai così un bel tempo
              sforzando tutti i nervi nella ricerca di un minimo particolare. Niente...
              I movimenti dei capelli hanno perso un po' il ritmo e riuscii a intravedere gli Occhi
              Ma che meraviglia! Erano l'essenza della sera,
              intensamente contornati, pieni di vita e di energia.
              Parevano gli occhi di un angelo oscuro
              caduto per caso nella parte destra della finestra.
              Peccato: i capelli sventolati di là, di qua
              mi oscurarono subito la scoperta
              Ma in cambio il buio mi regalò
              l'ectoplasma di una camicia bianca, un po' sbottonata... Oddio! Mi sembrava proprio un Dio, un angelo della Notte, che vagava sulle note di pianoforte
              Pareva Lui, che "seats à droite"
              Sai, esistono quelle ore quando rinunci a un'identità, anche la tua
              anzi, la vedi pure come si dissolve senza un spasmo, senza un rifiato.
              Ma ti rimane quel orgasmo nel cuore
              di aver vissuto tutto il Tempo dalle sue origini,
              concentrato nella luce di uno sguardo perduto nel vento dei capelli e della memoria
              ma rimani felice di aver trovato la Sera e il Silenzio, da qualche parte, "à droite".
              Composta domenica 5 maggio 2019
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                in Poesie (Poesie criptiche)

                Da lontano

                Come un fulmine che mira l'asse sagittale del corpo
                ci penetrò di colpo
                il chicco della cognizione della morte,
                lontano, là, sotto il sole di fuoco
                davanti al campo di grano come un deserto
                celato da un gioco equivoco di raggi e vapore
                de calore.
                Inerti e vili siamo rimasti così lontano
                guardando perduti il campo di grano
                immerso nei cerchi di silenzio strano.
                Nell'immensa morte, un girasole
                si volta lentamente
                come fissarci negli occhi con la forza della mente
                poi, con un inchino quasi meschino:
                quel fiore confidente del giallo re bollente
                ci invitò all'ultima orgia e sceneggiatura
                del mese d'oro della mietitura.
                Ma io rimassi ancora guardare da lontano
                le spighe svelte, splendente
                con quella doratura...
                Non capivo più quale delle due è più dura:
                la vita o la morte.
                Composta domenica 4 agosto 2019
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                  in Poesie (Poesie criptiche)

                  Negazione

                  Adesso, per me parla solamente la Negazione
                  con tutte le sue voci, ritmate e stonate,
                  parla con parole storte e canta in sonate
                  come un corvo trionfante che ingloba nei suoi occhi tutto il buio della notte.
                  L'Immaginazione non si stacca più dalla strana realtà...
                  sembrando un spirito malefico che prova reincarnarsi, qui e là...
                  Così, la Fantasia partorì due gemelle:
                  una creatura fantasmatica e una realtà già mortificata.
                  La prima neonata assorbì, come una vampira affamata, tutto il sangue della sua gemella
                  abbandonandola nel regno freddo della desolazione e della decomposizione.
                  Un buio assoluto si affonda nel vortice
                  del non significato
                  e devo pagare per questo peccato con un lutto
                  moltiplicato in se stesso.
                  Così, la riflessione e la lucidità si vestono di Negazioni.
                  Un crollo continuo mi tira la mano
                  portandomi indietro, da dove venni: da nessuna parte, da nessuna era...
                  Mi portò là, dove cominciò e finì Tutto:
                  nell'assurdo immaginario della Negazione.
                  Composta lunedì 7 marzo 2011
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                    in Poesie (Poesie criptiche)

                    Divento la tua Notte

                    Divento più scura, divento più Notte
                    sto diventando onda, sto diventando Morte...
                    Ma tu mi senti, mi vedi, ancora mi ami
                    e anche dal cielo toccarmi le mani.
                    Spogliati di preghiere, di ali e di tutti tuoi anni
                    appendi la spada, spegni la luce e butta via
                    tutti tuoi algoritmi inutili e la filosofia.
                    Dopo, poi scendere... ma vola piano, ti aspetto.
                    Sono passate due notti e già mi pare un'anno...
                    Ti manca ballare con la Morte in piena notte?
                    Lo so, vuoi rimanere un santo nell'Inferno,
                    gustarmi dalle labbra la miele e il veleno,
                    bevendo dall'Eternità e ritornare in cielo...
                    L'Universo stanco ti nega l'ironia sapendo che ci legga il gioco e la pazzia.
                    Vieni, succhiami la vita, ricolorati gli occhi, riscaldati di baci e TACI!
                    Fammi sentire il rumore della scomposizione, il tremolio che vibra ancora nei capillari secchi,
                    il tuo respiro strangolato al mio sguardo agghiacciato che appena vuole abbassare le ciglia e aprire la porta dell'anima.
                    Lasciami ascoltare il pensiero, quello di ieri
                    quando amavi il sole nella pioggia calda dell'amore!
                    Quando sognavi in colori e sentivi da lontano il mio profumo di fumo, di rose e di ambra...
                    Fammi sentire femmina, mentimi che sono l'unica, poi attaccami al muro di stelle nere!
                    Riempimi di catene e urla forte il mio nome,
                    ripeti il mio nome come mi chiedevi sempre!
                    Strillalo, cantalo fino che sputerai desiderio e sangue!
                    E prima di tornare, fammi capire dove si uniscono i Mondi, chi è l'Angelo e qual è la Morte!
                    Quando è Giorno e quando è Notte?
                    E deciditi se mi ami no.
                    Composta giovedì 3 ottobre 2019
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