Scritta da: Oliviero Amandola
in Poesie (Poesie d'Autore)
Ognissanti
Nella malinconia dei vivi,
il barlume timido dei morti.
Composta sabato 1 novembre 2014
Nella malinconia dei vivi,
il barlume timido dei morti.
Una farfalla
entra dalla finestra -
perché resti qui?
Torino dalla finestra,
è una donna sola,
che passeggia con in mano
un ventaglio di fiori;
Torino dalla finestra
è un mosaico di strade,
nascosto negli occhi
di mille persone;
Torino dalla finestra,
ogni mattina, si ricuce
le ferite da sola dentro la tela
di un'artista di strada;
Torino dalla finestra,
ti ruba i pensieri
entrando nel cuore
con il primo raggio di sole;
Torino dalla finestra,
è una lettera antica
adagiata sul davanzale del mondo,
che vuol essere amata,
non solo studiata.
Torino dalla finestra,
è la sveglia notturna
che ti priva del sonno,
per farti ad occhi aperti sognare;
Torino dalla finestra,
è un dipinto di stelle
avvolto nelle lenzuola
di un cielo d'inchiostro...
... è quel gatto randagio,
che dal cornicione,
guarda la luna sopra la mole:
Quando ti fissa negli occhi, talvolta,
ti lascia senza parole.
Torino dalla finestra,
ha il corpo seducente
di una donna misteriosa che passa...
Cambiando orbita, resta,
dal cielo di Superga nascosta.
... Torino aperta la finestra,
ha la dolcezza di una ragazza madre vestita di fiori,
che ogni giorno, lietamente,
accompagna i propri figli a scuola.
L'infelicità mia è un debito...
Mentre lei è così viva, così intensa,
mi ricorda un bel paesaggio segreto
il suo corpo, il suo viso,
è il mistero che da sempre
ho sognato sin da quand'ero bambino;
ma la sua voce,
ahimè che suono,
così gentile al punto tale da farmi paura,
a tal punto che dopo un suo bacio,
non si sappia più neanche parlare:
ma se vedeste le labbra,
anche mute, sono un percorso,
agili e così perfette,
dove si può curare ogni ferita passata,
e l'ombra di ogni respiro,
è piena di tutto ciò, che di più sottile,
rende ogni persona,
vittima di una straordinaria bellezza:
Lei è così,
diversamente non l'avrei mai amata.
La poesia è uno strumento magistralmente fecondo,
che né prova vergogna, né sa tacere nel tempo,
ma sa rendere astratta ogni parola più vera,
e ad ogni cosa dona una forma sapiente,
nascondendone il fine,
e quanto più aguzzi la vista
credendo d'esser riuscito a mettere a fuoco
ogni verso nascosto, la poesia ti prende,
ti sorprende, ti spiazza lasciandoti solo,
e disarmandoti con un silenzio, poi ti riprende.
La poesia vera,
sa rendere genio anche l'animale più vile,
e come tutte le cose divine,
con una mano ti dona l'eterno fiore di vita,
mentre con l'altra, ti consegna in prestito d'uso una frusta:
A te la scelta di far quella giusta.
Vedi quei rami del ciliegio,
a poco a poco, sopra di essi
passano i giorni come fedeli
ombre di stelle,
mutano le distanze,
estinguono le memorie,
finché tutti i giorni non fanno
di una vita intera un'unica somma,
e restano nudi gli anni, soli,
come i ricordi resistenti al caldo e al freddo
delle stagioni, ormai con le gemme
rivolte nel vento di un unico giorno,
che una vita intera racchiude...
Vedi quei rami del ciliegio;
sono i quattro periodi dell'anno,
la rosa dei venti,
l'ancora che rende saldo l'orizzonte all"eternità.
Apro la porta,
e mi accoglie il calore
del tuo sorriso.
Io e lei, saremmo felici
anche solo avendo un panino
da dividere in due;
coricati a guardar la rugiada posarsi alla terra,
delicatamente, come fosse un bacio
che pian piano scivola nella gola e rinfresca la voce.
Io e lei, lasceremo scoperto nel giorno un solo vuoto,
quando due ombre ancora riempirebbero di suono
un ricordo d'amore lasciato sul letto;
saremmo la verità,
che unirebbe ogni nostro gesto nel giorno,
e le parole, che trasparenti,
passerebbero attraverso le labbra di notte:
Io e lei, saremmo il diritto che regala un dovere alla luna,
e saremmo per sempre il respiro, che unisce per l'eterno
uno sguardo di fiori, attraverso i mille pensieri,
che ogni innamorato, porta da sempre, in segreto nel cuore.
Notte nel cuore -
le campane suonano
è mezzogiorno!
L'ultima stella
ricoperta di foglie
saluta il mondo.