Se un giorno mai il mio corpo non dovesse essere più in grado di ragionare, se dentro di me si insinuasse il seme della follia, se per qualche motivo dovessi perdere l'uso della ragione o ancora peggio non dovessi esistere più, non ti preoccupare: il mio bene per te è talmente forte che sopravviverà ad ogni cosa, ad ogni male, ad ogni demone, è tale che vivrà oltre il mio corpo a tal punto da diventare qualcosa di concreto, di reale, di solido, un qualcosa che tu percepirai così bene e così forte che non sentirai mai la mia mancanza, perché mi avrai sempre al tuo fianco, anche se non mi vedrai, io ci sarò, li per te e per nessun altro, al tuo fianco per proteggerti.
Chi lo sa, forse questi sono gli angeli custodi, qualcuno che ti ha voluto bene.
Gregorio Poleschi
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    mi sento
    come un uccello senza ali
    in gabbia,
    privo del suo essere
    della sua libertà,
    sta lì a guardare un cielo meraviglioso
    che lo chiama ogni giorno
    "dai vieni, vola verso di me"
    ed ogni giorno gli deve rispondere
    "non posso, non ho le ali"
    lo guarda e lo desidera
    più della morte
    quanto si può amare una vita
    e pensa
    "vorrei essere lì con te"
    a vivere le cose preziose,
    quell'uccello lo odia il cielo
    gli ricorda ogni giorno
    che non potrà mai volare verso di lui
    "non ho le ali, mi odio" dice tra se e se l'uccello
    senza non può assaporare
    quella libertà che sprigiona la sua natura
    non cambierà mai
    non svanirà mai
    quella natura
    fa parte di lui e del suo essere
    così come la mia

    qualcuno la chiama anima
    cosa sia non lo so
    sento solo che c'è
    e mi divora
    la odio.
    Gregorio Poleschi
    Composta domenica 8 giugno 2014
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