Poesie di Giancarlo Cerbo

Nato mercoledì 13 settembre 1995 a Piedimonte (Italia)
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Scritta da: Giancarlo Cerbo

Cesto di cenere

Nella linea che divide il naso
si apre il sedere
una smorfia
tono fievole delle mani
lacrima che fugge dagli occhi
il suono analizzato dalla lente
di tremiti e lividi e dolore.

Aaaaiiiiaaaaiiiiaaaaiiii
il cuore pronuncia a una porta,
non parla
d'amore e soluzioni.

Ispirandosi
il dolore
lascia gremiti di sabbia
colmi di rimpianti,
un ricordo di ieri,
una mano sul viso.
Giancarlo Cerbo
Composta mercoledì 4 febbraio 2015
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    Scritta da: Giancarlo Cerbo

    Zio peppe

    Chi ti strappa dal cuore un sentimento
    Merita la luce sulla nuvola mossa dal vento
    Di notte scorre e non sente
    Muore per strada in mezzo alla gente
    Un compagno con gli stessi occhi del mio sguardo
    illuminava il mio cammino
    Verità sulle labbra
    ed un pensiero in gola
    che frastornava domande
    La musica del cuore gemeva risposte
    e lui consolava il suo pene
    Nel fondo cantava
    Piangeva in genovese
    La vita stanca smette di ricordare
    Dimentica il giorno della vita
    Allunga il bicchiere con battiti di emozioni
    Arcobaleni colmi di fiori accompagnano
    La fine della morte
    e l'inizio del desiderio.
    Giancarlo Cerbo
    Composta martedì 30 dicembre 2014
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      Scritta da: Giancarlo Cerbo

      La tenerezza

      La tenerezza è un ricordo sospeso sul filo del mare
      La nebbia mi fece dimenticare il dolore
      Ma il sangue assunse significato nel sangue di chi lo dimentica,
      Non rimanere a suonare i fiori
      Che cantano gesta senza suoni,
      I compagni  liberi da guerre
      Non ascoltano i bambini,
      Rimasero sconvolti senza soluzione,
      Il tempo scorre,
      E dio rimase a guardare,
      Piansi di vergogna
      Per l'amore mancato.
      Giancarlo Cerbo
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