Scritta da: Andrea De Candia

La storia

Come si entra nella storia, cara signora Schubert?
All'assalto, come i tiranni? Timidamente, come i poeti?
Va applaudita, quando concede il bis su richiesta
del pubblico? Di quale pubblico? Bisogna tacere,
quando invia come spie il caso e il destino?
Si può uscirne fuori? Un incendio esperto
batte sulla fronte del fuoco.
Ewa Lipska
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    Scritta da: Andrea De Candia

    Il venditore di vulcani

    Cara signora Schubert, ricorda a Città del Messico il venditore
    di vulcani che vomitava lava? Intorno a noi si addensava un
    pulviscolo di cenere, e io la perdevo di vista. Ci fondevamo
    con un viscoso crepuscolo di magma. Non ero io a chiamarla,
    a gridare erano le faville, difetti della nostra pronuncia. Un
    falò di cani abbaiava. La temperatura era scesa a quattro gradi
    sotto zero. In quel momento imparammo forse qualcosa di più
    su noi stessi? Questo non è scritto da nessuna parte, sebbene le
    parole siano già in cammino.
    Ewa Lipska
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      Scritta da: Andrea De Candia

      Re Edipo

      Cara signora Schubert, eppure re Edipo questo non l'aveva
      voluto... Ma c'era già stato l'oracolo. Perciò dovette uccidere
      suo padre e sua madre. Avrebbe potuto non lasciare
      Corinto, o non tornare a Tebe. Il fato arrogante sfoglia il
      giornale nel vicino caffè. Nelle notizie di cronaca tutto come al
      solito: i corpi sono stati rimossi dalla strada, il sangue è
      stato lavato. Sempre gli stessi maturandi del crimine, lo stesso
      sorgere del sole con un accento sul tramonto.
      Ewa Lipska
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        Scritta da: Andrea De Candia

        UE

        Cara signora Schubert, ricorda ancora
        l'Unione Europea? Il XXI secolo. Quanti anni sono trascorsi...
        Ricorda il grano ecologico? La depressione del lusso?
        E il nostro letto che sfrecciava sull'Autostrada del Sole? Era la nostra
        giovinezza, cara signora Schubert, e per quanto gli orologi
        persistano nella propria opinione, tengo questo tempo
        ben stretto nel pugno.
        Ewa Lipska
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          Scritta da: Andrea De Candia

          I fratelli Grimm

          Cara signora Schubert, un vicino mi ha detto:
          "Sono tornato all'infanzia per non leggere
          più Dostojevskij, Nietzsche, Marx.
          Ora leggo le favole. Mentre andavo al porto
          a prendere le ceneri di mia madre che arrivavano
          dall'Australia, fissavo inutilmente
          il sole al tramonto. La palla rossa rotolava
          sul posto. Da domani potrà incontrarmi
          esclusivamente in mia assenza. Sarò dai fratelli
          Grimm."
          Ewa Lipska
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