Scritta da: Anna De Santis

Doppia solitudine

Doppia solitudine
E passa anche quest'anno,
senza averti accanto,
proprio in certi momenti
le nostre solitudini soffrono insieme
e sentono i battiti dei nostri cuori.
Le nostre vite son state separate,
ma ci siamo ritrovati e amati,
era già scritto, era già detto.
Bastano i nostri sguardi,
sfiorarci la mano per capire che m'ami, che t'amo.
Natale per me è un giorno che deve passare,
non riesco a pensare che a te
e questa lontananza mi fa impazzire,
intorno non vedo né luci né colori,
non riesco a stare fuori,
tutto mi parla di te.
Forse la vita un giorno ci farà questo regalo,
unirà per sempre noi che siamo doppia solitudine.
Anna De Santis
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Anna De Santis

    Ancora tu

    Avevo preparato la mia tavola,
    per un Natale senza te,
    volevo dimenticare, ed ho acceso una candela
    per ricominciare.
    Ormai ero rassegnata,
    non saresti tornato
    e sì che per un po' di tempo ci ho sperato.
    Un suono alla mia porta,
    non aspettavo nessuno.
    Ancora tu,
    quegli occhi che sapevano incantarmi,
    ormai spenti dalle delusioni,
    non avevi trovato, quel che avevi lasciato.
    Seduto a quella sedia,
    guardavo l'uomo che avevo sempre amato
    attraverso la luce fioca di quella candela.
    Ora un fantasma avevo innanzi,
    giuro, non me l'aspettavo,
    forse ancora un po' di nostalgia,
    ma non ti amavo più.
    Abbiamo passato insieme l'ultimo Natale,
    senza una parola,
    al lume di quella candela
    e ti guardavo svanire a tratti dai miei pensieri,
    forse troppo tardi e non eri più tu.
    Sei uscito da quella porta, dalla mia vita,
    e non ti ho visto più.
    Anna De Santis
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Anna De Santis

      Per te (a Lawren)

      Quando l'amore è solo un'intensità di sguardi,
      tanta dolcezza o semplice carezza,
      sei tu, l'unica,
      compagna fedele dei miei lunghi giorni,
      delle serate vicino al camino,
      contenta solo di guardarmi e starmi vicino.
      Per te l'amore non ha limiti,
      ed i tuoi occhi non riescono a nascondere
      il tuo immenso per me.
      Cucciola, piccola, dolce amica,
      confidente dei miei segreti,
      un bacio ancora come solo tu sai dare,
      soffice nel tuo fare.
      Ora mi chiedi aiuto, sono qui che piango,
      altro non posso fare,
      resto a guardare questa malattia che ti consuma,
      quegli occhi che chiedono e danno,
      solo lì è rimasta la tua forza,
      ma ricordati sempre che ti ho amato,
      tanto quanto tu mi hai adorato.
      Disperata perché non c'è più tempo,
      ma il tuo lamento non sento,
      pur di averti vicino, di avermi vicino,
      ora forse il tuo dolore passa con le mie carezze,
      non so quello che pensi, ma sai
      che nei tuoi occhi sento che mi vuoi.
      Anna De Santis
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Anna De Santis

        La presuntuosa

        La presuntuosa
        Chissà che se credeva,
        camminava tosta, co la testa arta,
        la gente se spostava se passava.
        Co quer cappello, poi, co tutte piume,
        quer vestito che s'arsava cor vento,
        e quer corpetto a mio avviso troppo stretto
        che jè strizzava tutto er petto.
        Se sentiva tutta lei, na diva,
        e come se la tirava!
        Co quei tacchi fini e arti, camminava sbilenca,
        ognuno, quanno che passava,
        pe pijalla in giro jè diceva: A Bona!
        Forse proprio per sentisse di così,
        se conciava ridicola da morì.
        La presunzione sempre l'accompagnava,
        ce annava a braccetto da mattina a sera
        e te guardava dall'arto in basso,
        quasi a commiserarti.
        Un giorno che così s'era conciata,
        dei buontemponi l'avevano puntata,
        no scherzo, un passo farzo, na pozzanghera...
        che risata!
        Co quer tacchetto fino,
        finì ner fango a farse na notata.
        Anna De Santis
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Anna De Santis

          Babbo Natale

          Babbo Natale
          Nonna, dov'è la casa di Babbo Natale?
          Forse in un buco profondo,
          dall'altra parte del mondo?
          Nonna e come fa a volare?
          Non ha paura che dal cielo,
          le renne con la sua slitta cadano in mare?
          Nonna come fa a sapere
          qual è il giocattolo che mi deve portare,
          e chi lo deve fare?
          Forse quegli omini che gli sono intorno,
          quanti giocattoli dovranno costruire,
          per tutti i bimbi del mondo?
          Amore mio, stammi a sentire:
          quando ero bambina, mi bastava la mia mammina,
          la dolcezza che mi dava, ed il profumo che aveva.
          Ho chiesto a Babbo Natale
          Che un dono a lei doveva portare,
          che mi aveva già fatto il regalo più grande
          il suo amore.
          Anche tu bambino mio, capirai che è vero
          quello che ti dico,
          il tuo regalo già l'hai ricevuto,
          sei nato fortunato,
          tra le braccia della tua mamma puoi dormire,
          tanti bambini non lo possono fare,
          chiedi una mamma anche per loro a Babbo Natale.
          Anna De Santis
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Anna De Santis

            Ed ora sono così

            Ed ora sono così
            Un piccolo scricciolo, nato tra i vermi,
            già lì, mi hanno dovuto pregare per uscire,
            e girare col forcipe per potermi salvare.
            Ho sempre strillato tanto per farmi sentire,
            non dormivo che per qualche ora,
            la mia mamma ha rischiato d'impazzire.
            Son cresciuta, mica tanto, ora troppo,
            mi chiamavano torda, come un uccellino,
            non mangiavo e spesso mi ammalavo.
            Avevo già due anni quando nacque un bel bambino,
            paffuto e carino mi han detto: è il fratellino.
            Quel giorno cominciarono i guai,
            per la gelosia non mangiavo mai,
            le manie omicide erano latenti,
            per quell'esserino che non aveva denti.
            Han pensato bene di farmi curare,
            ed ero più che convinta che per me
            in quella casa non c'era più posto né amore,
            ed in un collegio son dovuta andare.
            Il tempo, le cadute, le lacrime, la solitudine
            ma anche le amorevoli cure delle mie suore
            mi hanno forgiato il carattere ed il cuore
            son cresciuta indipendente forte e sicura
            perché nell'insegnarmi avevano posto molta cura.
            Non basterà una vita per ringraziare,
            tutte le persone che parte di loro mi hanno donato
            per continuare la mia vita così come sono
            per vivere e amare.
            Anna De Santis
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Anna De Santis

              Notte di vento

              Forte un'anta della mia finestra,
              sbatteva contro il muro,
              già mi ero addormentata,
              mi sono alzata e fuori... la tempesta.
              Notte di vento, di spavento, una preghiera mormoravo,
              affinché quel disastro fosse cessato.
              Degli alberi sbattuti, sentivo la voce,
              di mille anime sentivo una prece,
              paura di dormire, sotto quel cielo
              senza una stella e senza luce.
              La fiamma della candela accesa sul mio comodino,
              creava strani disegni sul muro,
              da lontano il pianto di un bambino...
              Fantasmi affollavano la stanza,
              mentre dai vetri in lontananza
              vedevo figure strane, illuminate dai fari
              di qualche macchina in corsa.
              Erano forse i miei pensieri,
              che avevo in quel momento,
              con la paura di quel forte vento.
              Stanca di quella notte insonne
              mi ritrovai a dormire sopra il mio divano,
              tutto era finito e quel tormento,
              in un momento passò.
              Guardai dalla finestra,
              sopra il finimondo... l'arcobaleno.
              Anna De Santis
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Anna De Santis

                La forza della musica

                La forza della musica
                Note che scorrono su un pianoforte, dolcemente,
                arie piacevolmente ascoltate,
                che vi rifate al canto degli uccelli,
                ai rumori festosi della natura,
                a quella foglia che piano, piano, si posa.
                Una lacrima che lievemente scende,
                un fuoco che arde lucente,
                una neve sottile,
                una pioggia scrosciante,
                il lamento triste di un amante,
                il mare in tempesta e la roccia che urla,
                il gabbiano che strilla, una barca che và.
                Tante note cantate,
                tante dimenticate, per fretta
                la nostra anima ha voglia di sentire
                tutto quello che fa bene al cuore.
                Ed il grano in giugno mosso dal vento,
                le cicale con il loro canto,
                le formiche laboriose,
                quelle rondini che volano festose.
                L'acqua che fresca zampilla
                e scivola furtiva, goccia a goccia
                ed al primo sole brilla.
                Tutto nella natura è musica, che fa sognare,
                basta saper ascoltare.
                Anna De Santis
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Anna De Santis

                  Il piacere

                  Il piacere
                  Mai vicini amore,
                  guardami, siamo di fronte,
                  sfiora il tuo corpo come fosse il mio,
                  cerca di pensare a come mi pensi,
                  a quello che penso io.
                  Quello che voglio è sapere e vedere,
                  stando lontani, le tue mani
                  che vedo scorrere dove mi chiami,
                  dove mi ami,
                  dove grida il piacere,
                  dove il gioco è godere.
                  I tuoi respiri e l'ansimare,
                  senza sfiorarci, senza parlare
                  la luce sola delle candele,
                  siamo noi in quattro e sopra quel muro,
                  le nostre ombre sembrano vere.
                  Questo gioco dolcemente ci trova abbracciati,
                  finalmente vicini, addormentati,
                  piacevolmente sfiniti.
                  Anna De Santis
                  Vota la poesia: Commenta
                    Scritta da: Anna De Santis

                    La gatta

                    Le mie sette vite
                    danno fastidio a chi tira calci al mio cuore,
                    mi cacciano e ritorno, nonostante tutto, mite,
                    riesco a dimenticare in fretta
                    chi male mi tratta.
                    Forse sarà che prendo tutto alla leggera,
                    ma quando cado non mi faccio male,
                    mi alzo e continuo a camminare
                    pensando che ogni storia non sia vera.
                    Mi acquatto, poi studio le mosse,
                    poi con le unghie ghermisco la preda,
                    la sento guaire, la guardo morire
                    ma quando ho finito, pulisco le zampe
                    e la lascio finire.
                    Nessuno mi prende, mi tiene al guinzaglio,
                    con gli occhi inseguo il bersaglio,
                    mi piace, mi alletta rischiare
                    e di nuovo torno a provare
                    se un altro mi fa più piacere.
                    La mia vita la passo sui tetti e sto a guardare
                    ma godo nel farmi accarezzare,
                    mio piacere è sdraiarmi su morbidi letti.
                    Non provate a fermarmi, potrei graffiare.
                    Anna De Santis
                    Vota la poesia: Commenta