Poesie di Angelamanuela Tosi

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Santa Lucia

Già le diciassette; presto a S. Lucia!
Filai di corsa sotto i portici,
laddove, profumi dolci
inebriavano i nasi e le menti.

Occhi per giochi, giochi per occhi,
per bancarelle serrate in fila
e di colori svariati,
catalogati per ogni mercanzia.

C'era chi cuoceva zucchero
e chi lo mangiava e con la lingua
se lo leccava.
Immobili, parean guardar le statuine.

Fra gli ambulanti risa nervose,
occhi di circospezione;
non vedevo bambini,
sennò, addio sorpresa.

Fui nella Chiesa quasi d'improvviso;
lì altre luci e odori riparati.
La Vergine dal peso divino,
mi guardava con la luce in mano.
Angelamanuela Tosi
Composta giovedì 11 dicembre 2014
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    L'abero del fico

    Era d'agosto e l'erba sudava.
    Su un vecchio muro
    il saettar delle lucertole
    e subito più in la,
    il fico troneggiava.

    Pensai a Zaccheo,
    ma era un poveretto
    che insieme,
    ad altri uccelli
    sui rami si cibava.

    Le sue radici,
    nel tempo appassionato,
    avevano avvinghiato
    alcune pietre,
    prima del percorso sotterrato.

    Salii su di esse,
    per toccare il frutto,
    l'aprii, lo misi in bocca tutto
    e sotto i miei denti,
    scricchiolò sfiorendo.
    Angelamanuela Tosi
    Composta sabato 20 maggio 2000
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      Al mio Cane

      Vedi, mio cane
      La Valle ci vuole;
      saremo liberi
      di aspettar la sera.

      Senza guinzaglio
      e senza affanni nuovi;
      "non strofinarmi
      il tuo tartufo,
      per la contentezza".

      Amo il tuo bel muso
      che cerca effluvi,
      nel verde già percorso
      da altri pari tuoi.

      Scava, se vuoi
      portami un tesoro,
      anche se tu per me,
      sei come l'oro.
      Angelamanuela Tosi
      Composta lunedì 1 dicembre 2014
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        La Robinia

        Tornai sul posto;
        nell'area verde
        un muro perimetrale,
        appresso s'ergeva
        la Robinia.

        Tortuosa, allacciata
        come un'amante
        eterna
        Perduta, fra uccelli
        e chiome aggrovigliate
        di foglie e grappoli
        saporiti.

        Dove l'ape verginella,
        succhiava con perizia
        quel delizioso nettare;
        che con vigor sgorgava
        dalla panna
        che l'aria profumava.
        Angelamanuela Tosi
        Composta sabato 20 maggio 2000
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