Realtà mi colpì alle spalle piaghe profonde, infette e mi rifugiai nel sogno indugiando in esso trovando piacere nell'illusione. Spesso gli feci visita addentrandomi nei suoi meandri nel labirinto del suo cuore sconfinato cadendo nell'obliò dimentica del resto del mondo; cupi bagliori e poi il silenzio e il suo frastuono arrancando e tentennando riemersi faticosamente nelle tiepide acque della realtà perché realtà esisteva! Nella quale muovere passi sulla quale prender posizioni. Ora non c'è realtà alla quale tornare non c'è ruolo, non c'è spazio, non c'è sogno. Solo eterno rifugio nell'oblìo.
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