Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi di Film » Drammatico
Vivere è un regalo, un dono.
Dorota (Krystyna Janda)
dal film "Il Decalogo" di Krzysztof Kieslowski
Vivere è un regalo, un dono.
Ti piace il mio rossetto? Perché quando me lo mettono nel c**o ci tengo a essere carino.
- Lo giuro sulla mia vita... parola di scout.Commenta
- Giuralo sulla mia vita.
- Lo giuro sulla tua vita!
Speed, met, crystal, crank, merda, droga, botta, flash, fumare, tirare, bucarsi... dite come volete, è solo metanfetamina, è il solo motivo per cui sono qui.
Non dovremmo negare che l'essere nomadi ci ha sempre riempiti di gioia. Nella nostra mente viene associato alla fuga da storia, oppressione, legge e noiose coercizioni, alla liberà assoluta, e la strada porta sempre a Ovest.
Abbiamo una casa nel New Jersey, abbiamo due figli, Annie e Josh. Annie non è un granché come violinista ma ce la mette tutta, è un tantino precoce, ma solo perché dice quello che pensa! E Josh... lui ha i tuoi occhi, non dice molto, ma sappiamo che è uno sveglio! Tiene sempre gli occhi aperti, sai, ci osserva sempre; qualche volta tu stai a guardarlo e ti rendi conto che sta imparando una cosa nuova... è come assistere ad un miracolo.
La casa è un casino, ma è nostra... ancora 120 rate del mutuo e sarà nostra! E tu presti assistenza legale gratuita, sì è così, assistenza legale gratuita, ma non ti crea problemi.
E siamo innamorati, dopo 13 anni di matrimonio siamo ancora incredibilmente innamorati, non mi permetti di toccarti se non lo dico.
Canto per te, non sempre, ma sicuramente nelle occasioni speciali. E noi abbiamo avuto la nostra parte di sorprese e magari fatto sacrifici, ma siamo rimasti insieme.
Vedi, tu sei migliore di me e lo starti accanto mi ha reso migliore.
Non lo so, forse è stato solo un sogno, magari sono andato a letto in una triste notte di dicembre e ho immaginato tutto, ma ti giuro che niente è mai stato più reale, e se ora sali su quell'aereo sparirà per sempre.
So che possiamo continuare con le nostre vite, ce la caveremmo benissimo, ma io ho visto quello che potremmo essere insieme e scelgo noi.
Ti prego Kate, una tazza di caffè, puoi sempre andarci a Parigi, solo, ti prego non stasera.
Come dice la Chiesa Cattolica il peccato mortale può essere assolto solo grazie all'atto della confessione, e a quanto sembra una certa principessina di recente ha avuto disperatamente bisogno di sfogarsi con qualcuno, e di certo lassù non si fanno discriminazioni.
Io l'amavo da morire, non amerò nessun altra così... Succede una volta sola! Per alcuni, nemmeno una volta...
Dovrei fare il cambio di residenza perché mi sono trasferita sulla luna.
Ai tabacchi c'è Georgette, la malata immaginaria. Quando non ha l'emicrania, ha il nervo sciatico infiammato. Non le piace la frase: "Sia benedetto il frutto del ventre tuo". Ecco Gina, collega di Amélie. Sua nonna era guaritrice. Le piace scrocchiarsi le ossa. Serve un Kirsch [?] al lampone a Hipolito, lo scrittore fallito. A lui piace soprattutto vedere in tv un torero che si fa incornare. Il tizio che li osserva truce è Joseph, un amante geloso respinto da Gina.
Passa le giornate a spiarla per vedere se c'è un altro. La sola cosa che gli piace è schiacciare le palline della plastica da imballo. In ultimo c'è Philomène, l'hostess. Amélie le tiene il gatto Rodrigue quando lei parte. A Philomène piace: il rumore della ciotola sul pavimento. A Rodrigue invece piace: essere presente quando si raccontano le favole ai bambini.