La peggiore categoria umana è quella degli indifferenti, di chi fa finta di niente, di chi "non vede, non sente, non parla". Si sa, è difficile tenere testa a chi ha qualcosa da raccontare, un cervello per pensare e un cuore che freme dentro al petto. La sensibilità non è un vestito che tutti possono indossare e l'intelligenza non è il gentil cappello che tutti sanno riverire sul palmo della mano. Chi fa silenzio, chi tace pacatamente e ad un tratto urla il suo dolore al mondo intero, vive di emozioni, di vibranti passioni, e talvolta è un buono che, giunto al limite, esplode. Non esistono modelli standard di buoni o cattivi, esistono momenti in cui il tuo umore è variabile e tu puoi essere "tutto", puoi essere "tutti". Oggi principessa o principe e domani strega o stregone. Tuttavia ciò che conta è essere, buttare fuori parole e non tacite omertà. E preferire l'odio all'indifferenza, sapendo che tra i due vincerà sempre l'amore.
Carmen Roberta Calabrò
Composto domenica 19 giugno 2016
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    Ho scritto pagine di un futuro che non leggerò mai. Ho tessuto milioni di illusioni col filo della speranza. Ho ripiegato i miei sogni in un cassetto, ho tolto la polvere ai giorni andati male. Li ho stretti al petto, dicendomi: "andrà meglio, vedrai!". Ho accettato l'imprevedibile. Ho aperto gli occhi sul dolore e sono andata oltre. Ho capito che la vita s'impara sbagliando, e che nel tuo divenire rimane solo chi ti ama davvero. Ho capito che niente e nessuno potranno distruggere quel che ho costruito a fatica: un'altra me che si vuol bene per quella che è sempre stata.
    Carmen Roberta Calabrò
    Composto venerdì 13 gennaio 2017
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      E adesso, vattene pure in giro per il mondo, inchioda gli occhi sulla luna e cercami invano.
      Mentre accarezzi capelli che non sono i miei.
      Mentre stringi mani che non sono le mie.
      Mentre abbracci un corpo che non è il mio.
      Stringi forte i ricordi e metti in punizione la tua mente.
      Sussurra nuovi "Ti amo".
      E uccidimi, se ci riesci.
      Vivi nel tuo altrove.
      E non pensarmi.
      Vai pure in capo al mondo e butta via le chiavi del nostro universo.
      Tanto lo sai che si può essere felici con poco.
      Non avevamo niente. Eppure, avevamo tutto.
      Sai bene che il mio grido sofferto in silenzio è anche il tuo.
      E soprattutto sai che il viaggio più bello l'hai fatto con me, e aveva un solo nome.
      Si chiamava Amore.
      Carmen Roberta Calabrò
      Composto giovedì 30 marzo 2017
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        La prossima volta che qualcuno ti parla d'amore, non ti innamorare. Parlare d'amore, ecco, quello possono farlo tutti. Piuttosto, ama chi resta dopo aver letto la carta d'identità del tuo cuore e ha scelto di farci un viaggio bellissimo, costi quel che costi! Perché lo so, lo so eccome... è una gran fatica tornare a fidarsi di qualcuno se poi quel qualcuno è la stessa persona che ha ucciso la tua unica speranza! E ricorda, tu non sei l'esperimento di nessuno, ma sarai l'amore di chi solo guardandoti negli occhi, in silenzio, ti dirà tutto e avrà il coraggio di restare. Ecco, io non so più cosa sia l'amore, ma una cosa l'ho imparata: ad un cuore sofferente non ci si avvicina in punta di piedi ma in punta di cuore.
        Carmen Roberta Calabrò
        Composto giovedì 5 gennaio 2017
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          Bisogna stare lontani da chi fa di tutto per conquistarti e poi non fa nulla per tenerti stretto a sé. È un gioco meschino far innamorare una persona per poi calpestarle il cuore alla prima occasione. Si dovrebbe aver cura delle ferite dell'altro, piuttosto che limitarsi a tessere parole. In fondo, però, lo sappiamo bene: in quest'altalena della vita, chi ti ama tocca i picchi più alti. Perché l'amore è un'altra storia.
          Carmen Roberta Calabrò
          Composto venerdì 10 febbraio 2017
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            Nella vita di ciascuno di noi c'è qualcuno che abbiamo amato perdutamente e, nella maggior parte dei casi, coincide con la stessa persona che ci ha distrutto. Ed è proprio nel punto di rottura che, ad avvenuto "fallimento", realizzata la "fine" con grandissima difficoltà, si possono scegliere due strade: crederci ancora o abbandonarsi. E non è detto che chi ci crede ancora non possa sbagliare ancora. Anzi. Accecati dal bisogno d'amore, nonostante le "selezioni", accade proprio che le nostre intuizioni si rivelino sbagliate come le persone da cui ci siamo lasciati attrarre, incantati dalle parole che girano attorno al loro focolare. Più ci avviciniamo e più restiamo ammaliati. Più le scopriamo e più sono vuote. E invece c'è bisogno di realtà e non d'incanto. C'è bisogno di pienezza e non di vuoto. Ma non è mai troppo tardi per distogliere gli occhi da un fuoco di paglia, perché noi ci scaldiamo meglio dinnanzi alla cenere che arde ancora quando tutto è ormai spento. Noi siamo le migliori occasioni che qualcuno ha scelto di sprecare. Noi, siamo destinati ai grandi fuochi!
            Carmen Roberta Calabrò
            Composto domenica 8 gennaio 2017
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