Scritta da: Jean-Paul Malfatti
Ti penso e mi sento impotente e fragile! Oramai non so più cosa dirti... ti ho sempre detto le solite cose. Ed anche se lo sapessi, non saprei proprio come dirtela in questo momento!
Composta lunedì 27 dicembre 2010
Ti penso e mi sento impotente e fragile! Oramai non so più cosa dirti... ti ho sempre detto le solite cose. Ed anche se lo sapessi, non saprei proprio come dirtela in questo momento!
Le mie ciglia sono come due discreti e leggeri ponti arcobaleno che si curvano sopra lo specchio della mia anima, ma i cui colori e foggia non possono essere visti dagli occhi corporei.
Amo e sono amato da chi amo... e questo è ciò che più conta e che mi rende davvero felice e soprattutto innamorato!
Soffrire per autopunirsi o procurarsi dolore o quando se ne può fare a meno, è un masochismo inutile e senza senso che senz'altro non serve a niente ed a nessuno.
Se tornassi nel passato forse mi andrebbe di cambiare qualcosa, ma, nell'intimo e nell'essenza che mi contraddistinguono, mi piacerebbe continuare ad essere il me stesso di oggi.
Smettiamola con l'egocentrico esibizionismo e con le provocazioni gratuite. Combattiamo per i nostri diretti, ma senza troppo "pride" per non fare il gioco degli omofobi o dei bigotti.
Per vivere, ci basta essere vivi.
Chi mi guarda negli occhi non mi dimenticherà mai.
L'omosessualità non è una malattia. Pertanto i gay non hanno bisogno di alcun tipo di terapia o farmaco. Loro sono solo "gay" e punto.
Il corpo muore, l'anima no. Lei finge di essere morta solo per ingannare la morte.