Scritta da: Giuseppe Cutropia
in Frasi & Aforismi (Stati d'Animo)
Anche il cuore ha i suoi riflessi, si chiamano emozioni.
Composta mercoledì 2 settembre 2015
Gli stati d'animo si possono decantare nel loro esser generali o entrando nello specifico. Sono il modo per far capire come ci si sente in ogni momento, perché poche parole possono fare la differenza. Attraverso queste pagine puoi leggere le migliori frasi e aforismi sugli stati d'animo. Se cerchi invece uno stato d'animo specifico tra felicità, tristezza, odio, perdono e molti altri, li troverai nella pagina con tutti gli argomenti.
Anche il cuore ha i suoi riflessi, si chiamano emozioni.
Ecco cosa mi hai fatto: non posso seguire nessun profumo, nessuna voce che non sia la tua, non posso far altro che vivere come vuoi tu.
Continuare a stare male per cose che sono passate e non potranno tornare, è come voler indossare scarpe che non ti entrano più.
Se le favole appartengono ai bambini, vorrei tornare a essere bambina, perché così sarò per sempre felice.
Era pioggia che ti bagnava, a volte allagava, portandosi via tutto, distruggendo tutto quello che avevi costruito e a volte era manna dal cielo, quell'acqua che aspetti dopo tanta aridità.
Ho voglia di piangermi un po' addosso, ma ho finito i fazzoletti.
Non hai bisogno di vedere le emozioni, si sentono.
Mi sono sempre sentita la peggiore di tutte, sono la peggiore perché amo con tutta me stessa, perché credo ancora nei sentimenti, perché vivo dei miei credo e perché l'amore e l'amicizia sono per me il pilastro della mia vita. Sì, sono la peggiore perché se volessi vivere meglio basterebbe lasciare tutte queste cose e con presunzione proclamarmi la migliore, ma io sono il peggio del peggio che qualcuno può trovare, sono fatta di volto senza trucco.
Non piangere perché è finita, sorridi perché è accaduto.
Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c'è più.