Scritta da: A. Rinaldi
Non ho mai avuto paura di essere un giusto, perché mai ho avuto paura della solitudine.
Composta sabato 12 dicembre 1998
Non ho mai avuto paura di essere un giusto, perché mai ho avuto paura della solitudine.
La solitudine se non è una scelta, è una condanna.
A volte ci sentiamo soli, in quel momento ricordiamoci sempre degli alberi, del vento, delle sue foglie, dei canti degli uccellini e di quel piccolo fiore fuori in giardino che resiste anche al freddo. Tutto può essere sentito e percepito con il cuore e questo ci fa una profonda compagnia.
È tra il tuo voler stare solo e la tua solitudine, che io sento la tua presenza.
Chi ha l'anima quieta difficilmente conoscerà la solitudine.
Si è davvero liberi quando non si ha paura di restare soli, chi non sa stare solo sarà sempre prigioniero di chiunque.
E mentre il tramonto infuria, rosso di passione, io resto qui: al riparo dal freddo in una casa senza calore. Gli occhi a quel tramonto e il cuore a te.
Chi vive con il pensiero di essere il migliore, vivrà sempre convinto! Sì, di essere solo.
Cara solitudine oggi ti scrivo per dirti: non sempre mi piaci, non sempre sei facile da sopportare, ma grazie a te io ho capito a quanta gente interessa la mia presenza, la mia amicizia. Cara solitudine una brutta bestia sei per chi è solo, ma sei un grande maestro che mi fa capire come nel prossimo futuro dovrò essere.
E ci troveremo sorridendo a farci compagnia in questa solitudine fra tanti sguardi tristi.