Politica


Scritta da: Nelson
Tutta l'arte è un vaneggio, la politica è un vaneggio; i supermercati e le autostrade, la scienza e la letteratura, la filosofia e la guerra. La religione è un vaneggio, le chiese e le sigarette. L'amore è uno dei vaneggi più grandi. Noi stessi siamo un vaneggio chimico che sta in piedi e parla per non so quale tipo di miracolo. Siamo arte, la terra è arte e un vaneggio perché l'universo è un vaneggio enorme. Questo stesso commento è un vaneggio, ma qualcuno potrebbe considerarlo poetico e quindi arte. Secondo me è arte tutto quello che contiene l'impegno di una qualsiasi parte del cervello e i sentimenti, soprattutto gli ultimi perché sono un vaneggio del cervello e aiutano a produrre arte, più grande è il sentimento, più grande è il vaneggio, più grande è l'opera. Oggi mi andava di pensarla così, domani potrei anche pensarla in modo diverso, ma credo di no, ne sono quasi certo.
Composta mercoledì 29 agosto 2012
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    Scritta da: Giulio Pintus
    in Frasi & Aforismi (Politica)
    È già forte polemica sulla scelta del santo padre di abbandonare il proprio uffizio da parte di taluni politici convinti della presunta recondita motivazione dietro tale azione: mettere in sordina la propria campagna elettorale. Secca la smentita dai vertici ecclesiastici: "siamo nelle mani di Dio".
    Composta martedì 12 febbraio 2013
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      Scritta da: dangerousstar
      in Frasi & Aforismi (Politica)
      - Tu sai che potresti comandare alla nobiltà vassalla col titolo di duca?
      - So che quando ho più idee degli altri, do agli altri queste idee, se le accettano; questo è comandare.
      (...)
      - Ricordi d'essere Barone di Rondò?
      - Sì, signor padre, ricordo il mio nome.
      - Vorrai essere degno del nome e del titolo che porti?
      - Cercherò d'esser più degno che posso del nome d'uomo, e lo sarò così d'ogni suo attributo.
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        Scritta da: Raffaele Caponetto
        in Frasi & Aforismi (Politica)
        Ulula il vento ed infuria la tempesta. In questa situazione, nel recente passato, chi era al timone della malconcia navicella Italia, per salvare il salvabile, ha adottato delle misure cautelative alquanto opinabili. Piccole imprese, artigiani, ceto medio e la larga base dei lavoratori sono stati colpiti pesantemente dalla mannaia salva Italia. I grandi patrimoni sono stati "sapientemente" risparmiati e protetti. Le banche sono state "generosamente" aiutate. Questa strategia, darsi la zappa sui piedi, ha ovviamente prodotto i suoi frutti avvelenati e funesti. Adesso, che siamo chiamati ad esprimere il nostro voto alle urne, il responso dovrebbe essere univoco. Un passo falso e potremmo trovarci alla mercé della potente nazione tedesca.
        Composta lunedì 11 febbraio 2013
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