in Frasi & Aforismi (Libri)
Aveva sempre accettato di servire il tempio di Apollo, con tutta l'ingenuità del primo amore, ma non era mai stata una libera scelta.
dal libro "La torcia" di Marion Zimmer Bradley
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Aveva sempre accettato di servire il tempio di Apollo, con tutta l'ingenuità del primo amore, ma non era mai stata una libera scelta.
"Il suolo ha bisogno della semente, cosi come il seme necessita del suolo. Uno ha senso solo se incontra l'altra. La medesima cosa avviene per gli esseri umani. Quando la conoscenza maschile si fonde con la trasformazione femminile, nasce la grande unione magica, che si chiama Sapienza."
"La Sapienza è conoscere e trasformare."
Esile più di un salice! Più limpida dell'acqua! Più brillante di un lume!Commenta
O giunco chinato sul lago! O dolce Figlia del Fiume!
Tu sei estate e primavera, e poi nuovamente estate!
Tu delle fronde le risa, e brezza sulle cascate!
Addio a voi, mio atrio e mio caro braciere,Commenta
Il vento può soffiare e la pioggia cadere
Ma prima della rugiada, che l'alba fresca bagna,
Noi marcerem pei boschi e sull'alta montagna.
A Gran Burrone, ove sono gli Elfi intenti all'opre,
In radure che un fine velo di nebbia ricopre,
Arriverem attraverso lande deserte e brughiere,
E da lì poi dove andrem, nessuno può sapere.
Davanti a noi i nemici e dietro lo spavento,
Il nostro letto sarà sotto il cielo e nel vento,
Fino al gioro in cui con la stanchezza in volto,
Il viaggio sarà finito, e il compito svolto.
Dobbiamo andare! Dobbiamo andare!
Prima che l'alba incominci a spuntare!
O voi che entrate nel paese oscuro,Commenta
Non disperate! Benché d'aspetto a volte cupo e duro,
Ogni bosco finisce,
Ed il sole apparisce:
Il sole dell'alba, il sole del vespro,
Il giorno che nasce e che muore grandioso,
Poiché il bosco svanisce a ovest o a est...
Ricordare era vietato. Dimenticare mi faceva paura.
Alla vita non chiedevo altro che farmi perdere il senso del tempo.
Le ondate di dolore da cui prima ero stata appena sfiorata ora si innalzavano di fronte a me e mi si infrangevano addosso, trascinandomi giu. E dal fondo non riemersi.
Seth le fece scivolare una mano intorno alla vita e la baciò come se lei fosse l'aria e lui stesse soffocando. E lei dimenticò ogni cosa: creature fatate, seconda vista, tutto. Tranne loro due.
Guadato il fiume, valicato il passo, l'uomo si trova di fronte tutt'a un tratto la città di Moriana, con le porte d'alabastro trasparenti alla luce del sole, le colonne di corallo che sostengono i frontoni incrostati di serpentina, le ville tutte di vetro come acquari dove nuotano le ombre delle danzatrici dalle squame argentate sotto i lampadari a forma di medusa. Se non è al suo primo viaggio l'uomo sa già che le città come questa hanno un rovescio: basta percorrere un semicerchio e si avrà in vista la faccia nascosta di Moriana, una distesa di lamiera arrugginita, tela di sacco, assi irte di chiodi, tubi neri di fuliggine, mucchi di barattoli, muri ciechi con scritte stinte, telai di sedie spagliate, corde buone solo per impiccarsi a un trave marcio. Da una parte all'altra la città sembra continui in prospettiva moltiplicando il suo repertorio d'immagini: invece non ha spessore, consiste solo in un diritto e in un rovescio, come un foglio di carta, con una figura di qua e una di là, che non possono staccarsi né guardarsi.