Scritta da: Grace92
Lei era bella perché il suo volto era l'immagine della sua stessa anima.
Composta giovedì 8 luglio 2010
dal libro "L'anima gemella. La setta dei vampiri" di Lisa Jane Smith
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Lei era bella perché il suo volto era l'immagine della sua stessa anima.
Gli umani non potrebbero mai conoscersi così a fondo. Tutti i discorsi di questo mondo non potrebbero mai dimostrare che due persone vedono il colore rosso allo stesso modo.
Se la morte era il vuoto nero dal quale si era appena svegliata, allora non era niente per cui angustiarsi. Non avrebbe mai notato la differenza.
"L'ultima cosa che si decide quando si scrive un libro" osserva Pascal "è che cosa mettere all'inizio". Così, dopo aver scritto, raccolto e ordinato queste strane storie, dopo aver scelto un titolo e due epigrafi, devo ora chiedermi che cosa ho fatto, e perché.Commenta
Se "amore" non fosse una parola contorta e mutilata dalla possessività e dall'ipocrisia, se fosse una parola che significasse quello che io voglio che significhi, ebbene, avrei potuto trovarmi sull'orlo di credere che ero innamorato di lei...
Tu hai una scatola con una misura e dalla vita prendi solo quello che sta in quella misura; tutto quello che ti capita di più grande e di più ingombrante lo lasci andare. Semplice. Non ti adatti e non vivi la vita per quello che ti offre, ma è la vita che diventa tale solo quando prende la tua misura.
È sempre più forte di me. Lo è sempre stato. Perché a lui basta una parola per farmi male. Anzi, anche meno: una parola non detta, un silenzio, una pausa. Uno sguardo rivolto altrove. Io posso sbraitare e dimenarmi per ore, passare alle ingiurie, mentre a lui per stendermi basta una piccola smorfia, fatta con un angolo del labbro.
La felicità della donna che si ama, quando questa felicità viene da un rivale, è una tortura per un geloso. Ma per un geloso com'era Raul, per questo cuore che per la prima volta si impregnava di fiele, la felicità di Luisa era una morte ignominiosa, la morte del corpo e dell'anima.
"A tutti capita qualcosa", risponde T.J. "Solo che a me è capitato presto".
"Ti auguro che le cose possano andare meglio".
"L'hanno già fatto".
"A proposito, se vieni di nuovo a cercare April, mio fratello e io ti spezziamo le gambe".
Tj studia Al poi lancia a Oliver un'occhiata frettolosa.
"Credo che sia abbastanza grande per decidere da sola".
"E se lei si rimette con te, spezziamo anche le sue".
Come diceva Rimbaud le storie iniziano in mille modi diversi, belli, originali anche, ma finiscono tutte, sempre, allo stesso modo: per una squallida, onesta, per niente originale mancanza d'amore.