Scritta da: Francesco Pierri
Dopo Auschwitz non è più possibile la poesia.
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Ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto.
Dopo Auschwitz non è più possibile la poesia.
Auschwitz inizia ogni volta che si guarda un mattatoio e si dice: sono soltanto animali.
I lager sono i laboratori dove si sperimenta la trasformazione della natura umana. Finora la convinzione che tutto sia possibile sembra aver provato soltanto che tutto può essere distrutto. Ma nel loro sforzo di tradurla in pratica, i regimi totalitari hanno scoperto, senza saperlo, che ci sono crimini che gli uomini non possono né punire né perdonare. Quando l'impossibile è stato reso possibile, è diventato il male assoluto, impunibile e imperdonabile, che non poteva più essere compreso e spiegato coi malvagi motivi dell'interesse egoistico, dell'avidità, dell'invidia, del risentimento; e che quindi la collera non poteva vendicare, la carità sopportare, l'amicizia perdonare, la legge punire.
Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso.