La rabbia spesso trasforma in odio, e dall'odio passa al rancore, e dal rancore non si uscirà, se non mutilati dal proprio dolore, come una guerra dentro di sè che non ha vincitori ne vinti.
Essere mortale, perché tu possa essere Uomo; il tuo divenire deve conoscere la consapevolezza del fatto che; come c'è incanto nel creato, deve esserci anche intensa armonia in "Te".
Attraversare un guado. Passando da una terra nota a una ignota. Come quando attraversi a nuoto un fiume reale, imprevedibile e infido, e se riesci a raggiungere l'altra sponda sei una persona diversa rispetto a quella che è entrata in acqua.
L'odio non può restare sempre allo stesso livello di intensità. E neppure la paura. Il sistema nervoso non riuscirebbe a sopportare a lungo uno stress del genere, senza venirne compromesso. Fortunatamente, la natura ha previsto alcune valvole di sicurezza. Possono succedere due cose: o le condizioni che hanno originato l'odio o la paura vengono rimosse, o altrimenti subentra l'abitudine, che a poco a poco smorza le conseguenze negative del rancore. Il soggetto si è abituato all'oggetto che un tempo gli provocava odio o paura. Solo gli elementi a bassa tensione, a combustione lenta, come la perseveranza, la pazienza, la dedizione a una causa possono essere mantenuti immutati per mesi o per anni.