Scritta da: Ludovica Marinucci
in Frasi & Aforismi (Vita)
Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo.
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Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo.
È meglio correre il rischio di salvare un colpevole piuttosto che condannare un innocente.
Quando colui che ascolta non capisce colui che parla, e colui che parla non sa cosa stia dicendo: questa è filosofia.
Viviamo in società. Per noi dunque niente è davvero buono se non è buono per la società.
Di tutto ci stanchiamo nella vita: le ricchezze affaticano quei che le possiede; l'ambizione soddisfatta non lascia che rimorsi; le dolcezze dell'amore, a lung'andare, non son più dolcezze...
I piaceri sensuali passano e svaniscono in un batter d'occhio, ma l'amicizia tra noi, la reciproca confidenza, le delizie del cuore, l'incantesimo dell'anima, queste cose non periscono, non possono essere distrutte. Ti amerò fino alla morte.
Odio le donne perché sanno sempre dove sono le cose.
Chiedete al rospo che cosa sia la bellezza e vi risponderà che è la femmina del rospo.
"Ma a qual fine questo mondo è stato dunque formato?" ripiglia Candido. "Per farci arrabbiare" risponde Martino. "Credete voi - dice Candido - che gli uomini si siano sempre, vicendevolmente straziati, come lo fanno al presente? Ch'essi siano sempre stati bugiardi, furbi, perfidi, ingrati, assassini, pieni di debolezze, ladri, vili, invidiosi, ingordi, ubriaconi, avari, ambiziosi, sanguinari, calunniatori, discoli, fanatici, ipocriti e pazzi?".
"Credete voi - dice Martino - che gli sparvieri abbiano sempre mangiato degli uccelli quando ne han trovati?".
"Sì, senza dubbio" dice Candido. "Ebbene - soggiunge Martino - se gli sparvieri han sempre avuto il medesimo carattere, perché volete voi che gli uomini abbiano cambiato il loro?"
"Oh, ecco un Cicerone - dice Candido - io credo che vostr'eccellenza non lascerà punto di leggere cotesto grand'uomo". "Io non lo leggo mai - risponde il Veneziano - che m'importa ch'egli abbia difeso la causa di Rabirio o di Cluenzio? Ne ho d'avanzo dè processi da giudicare; mi sarei adattato a leggere le sue opere filosofiche, ma quando mi son accorto che ei dubitava di tutto, ho concluso che io ne sapeva quanto lui, e che non avevo bisogno d'alcuno per essere ignorante".