Scritta da: Silvia Nelli
  E mentre tutti ridevano della mia solitudine, adesso sono io che sorrido, tra le braccia di chi mi merita, nel vederli ancora passare da un finto amore... all'altro.
Composta domenica  5 ottobre 2014
E mentre tutti ridevano della mia solitudine, adesso sono io che sorrido, tra le braccia di chi mi merita, nel vederli ancora passare da un finto amore... all'altro.
Quando quella strana e rara cosa chiamata "felicità" ti sfiora le dita... Esse riescono a suonare le più belle melodie e a comporre i bellissimi atti della vita anche senza aver mai imparato alcuna nota.
Dirsi "ti amo" è uno dei regali più grandi e significativi, sia riceverlo che donarlo. Un regalo che oltrepassa il cuore, la mente e che va oltre alla semplice parola: è un'anima piena di sentimento che spezza un silenzio e spiega gesti, atteggiamenti e effusioni che rendono "musica" l'aver scelto di appartenersi.
Se sei tra quelli che non ti innamori di "tutti" né di "chiunque" perché sei tra quelle persone che sole ci sanno stare e anche bene ormai... Quando t'innamori, quando dici "Amo"... ami! Non è un gioco, né una scommessa. Non è una partita per riempire qualche giorno della tua vita in modo diverso. È un "Impegno" che prendi con te stessa/o e con chi scegli, sperando abbia nel cuore lo stesso sentimento e lo stesso modo di vedere l'amore.
Amami, amami per quello che sono. Non servono grandi cose, mai le ho avute e mai le ho pretese. C'è solo una cosa che ho preteso sempre nella mia vita: il rispetto e la sincerità. Amami mettendo di fronte a te questi principi fondamentali, perché io possa assieme a te costruirci sopra "noi".
Aprigli la porta alla felicità, perché se è davvero la "tua" felicità... anche se la tieni chiusa la sfonda e ti attraversa.
Molte persone credono che "Non perdonare" sia portare, covare e provare rancore e odio verso qualcuno. Non credo che sia così. Personalmente... Ho ricevuto male, come molti di voi. Ho affrontato e anche perdonato in alcuni casi dove ho visto un sincero pentimento e l'ammissione sincera di aver commesso un errore. Ma non so perdonare laddove vedo che si sorride di fronte al male inflitto, dove volutamente se ne continua a fare... Questo mio "Non perdono" non è odiare quelle persone, ma semplicemente scegliere di "Ricordare" chi sono, cosa hanno fatto, il modo che hanno scelto di vivere e di lasciarle alla loro strada. Per come sono fatta io si perdona si, ma non tutto. Il perdono divino non spetta a me; e fin quando sono viva e padrona di me stessa decido io a chi donare il mio perdono e chi lasciar andare.
Sono milioni gli "atteggiamenti" da poter indossare, ma fin quando "atteggiarti" sarà il tuo unico abito, avrai sempre qualcosa in meno di chi indossa "se stesso"!
Tra la "schiettezza" e la "volgarità" c'è una sottile differenza che solo le persone educate e dotate di intelligenza riconoscono.
Non ho chiesto a nessuno di ricucirmi le ferite, di ricompormi il cuore o di risolvere i miei problemi. Non ho mai chiesto a nessuno di accudirmi o di proteggermi. Ho però chiesto con gesti e a volte anche con le parole di non allargare ulteriormente le mie ferite, di non ridurre in briciole quei pezzi rimasti del mio cuore e di non crearmi ulteriori pensieri. Ho chiesto di starmi vicino solo se era voluto e sentito perché solo così avrei avuto un posto dove sentirmi protetta/o.