Scritta da: Silvia Nelli
Ci fosse più coerenza tra quello che si dice e quello che si fa credetemi sarebbe un mondo "quasi" perfetto.
Composta domenica 12 gennaio 2014
Ci fosse più coerenza tra quello che si dice e quello che si fa credetemi sarebbe un mondo "quasi" perfetto.
Ho un bellissimo rapporto con me stessa. Mi fido di me, delle mie sensazioni, dei miei dolori e delle mie emozioni. Mi piaccio nel mio "meglio" e nel mio "peggio" e mi stimo quando dono il mio tempo a chi merita e anche quando lo tolgo a chi non merita.
Ti porterò rispetto quando tu lo porterai a me. Sarai ascoltato quando il tuo modo di rivolgerti a me sarà educato e non prepotente. Ti degnerò di attenzione quando comincerai a capire che non esisti solo tu. Avrai le risposte che vuoi quando le tue domande saranno domande e non ordini e pretese. Fino a quel momento da me avrai solo le risposte che meriti, il silenzio, l'indifferenza e per tapparti la bocca anche un vaffanculo!
Facendo un bel bilancio sulle amicizie, posso dire che ci sono state quelle che anche se di passaggio hanno saputo insegnarmi molto e lasciarmi qualcosa. Ci sono state quelle che sono arrivate, cresciute e ancora oggi fanno parte della mia vita come un punto fermo. Ci sono state anche quelle che sono durate poco perché l'opportunismo a me non piace. Poi ci sono state quelle piene di finzione, di falsi ti voglio bene. Quelle che hai anche chiamato sorelle e fratelli. Quelle che quando hai aperto gli occhi e capito hanno fatto male, ma che sei comunque fiero di aver lasciato dietro di te.
Quello che non riescono a vedere gli occhi spesso lo sente il cuore.
Le persone spesso sono brave a farti sentire sbagliato. Ma cosa ne sanno loro del tuo dolore, delle tue scelte. Prima di permettere a qualcuno di farti sentire "niente" permetti a te stesso principalmente di "Essere"!
Se avessimo pensato di più a sorriderci e ad amarci, invece che ad attaccarci e giudicarci per il nostro passato, oggi sicuramente saremo mano nella mano e non schiena contro schiena come due sconosciuti.
La persona onesta cammina a testa alta e fa della sua vita e del suo cammino il primo punto di riferimento. L'ipocrita fa della vita degli altri il suo pane quotidiano. Critica ogni suo passo, ogni suo gesto, ma non è mai capace di guardare il proprio modo di porsi e di presentarsi al mondo.
Mi assumo la responsabilità di ciò che faccio e che dico, ma mai di ciò che mi viene squallidamente "affibbiato"!
Non entrare dentro un cuore se non hai intenzione di arricchirlo. Non varcare le sue porte da tempo sigillate se non hai intenzione di esportare tutto ciò che le ha rese così chiuse. Non illudere un cuore che già a fatica torna a credere, perché non ha bisogno di promesse, ma di piccole e costanti certezze.