Scritta da: Emanuela D'Erchia
in Frasi & Aforismi (Amore)
Il corteggiamento è un atto di coraggio che contiene il rischio del ridicolo in quanto prevede un gesto folle, un'azione poetica.
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Il corteggiamento è un atto di coraggio che contiene il rischio del ridicolo in quanto prevede un gesto folle, un'azione poetica.
Si, ci penso spesso, ma forse più che a lei veramente penso a un'idea, a quella che rappresenta. O semplicemente le persone che non si conoscono bene diventano nella nostra più interessanti, ciò che noi vogliamo che siano. Come le persone che si incontrano al semaforo: dopo averti sorriso, scatta il verde e partono. Si ha la sensazione che siano quelle che stavamo cercando da anni.
Io ti sento. Ti sento sempre, anche quando non ci sei.
Quanto dolore c'è nella vita, è vero, ma quanta vita c'è nel dolore? Anche quando si soffre per amore, in quella morte, in quel dolore, io c'ho trovato un sacco di vita. Non sai dove sbattere la testa, non ci sono medicine per farti sentire meglio c'è solo il tempo, quello biologico, solo lui può curarti. Ma sembra non passare mai e come dice Troisi in un suo film a un amico che gli dice che non ci si ammazza per amore, perché il tempo sistema tutto: "Allora, io ammazzo per impazienza".
Io credo che chiunque non riesca a stare bene da solo non possa conoscere il vero amore; dubito sempre di chi dice: "Non posso vivere senza di te".
Sono sempre stato un malinconico con la vocazione di essere una persona allegra.
E poi ci sono quelle persone belle da morire... Non belle in senso fisico... belle e basta... Belle perché quando sorridono illuminano ciò che le circonda... Belle perché il suono della loro voce riempie l'aria... Belle perché con un gesto ti rendono felice, belle perché fanno parte di te e ti rendono migliore...
Adesso stava partendo, avrei fatto qualsiasi cosa per rivederla, mentre fino al giorno prima non mi ero mosso di un passo. Come quando vieni lasciato in una storia e ti svegli disposto a fare tutto per farla tornare da te. Di solito è troppo tardi.
La cosa più fastidiosa quando mandi un messaggio a una persona a cui tieni è che dal momento dell'invio parte il conto dei minuti. Rispondi, rispondi, rispondi. Non ha risposto. Magari ha il telefono spento. Che faccio chiamo, faccio uno squillo per vedere se è acceso? E se poi è acceso? Messaggio più chiamata: divento pesante. Chiamo con anonimo. Solo che se faccio uno squillo e poi metto giù capisce che sono io che controllo. Lo capisce? Sì, lo capisce. A volte i minuti non sono solo minuti, sono reincarnazioni di vite.
Come quando mandi un sms a una persona che ti piace e non ti risponde subito. Dopo averlo inviato, vai a rileggerlo ogni tre secondi e guardi anche l'ora dell'invio. Conti i minuti, i secondi. Poi guardi gli ultimi che ti ha mandato lei. Perché tutti, anche quelli del giorno prima, li hai in memoria. E sono lì, in fila, uno vicino all'altro, perché tutti gli altri, quelli che non sono suoi, li hai cancellati. È brutto quando l'ultimo messaggio inviato è il tuo e devi solo aspettare.