Quasi sempre anche dietro a una pubblicità cretina ci sono studi intelligenti. Questo la dice lunga sulla stima che hanno di noi quelli che devono valutare il nostro livello intellettuale e la nostra cultura, ma dovrebbe anche fare riflettere noi su come pensiamo di essere e come forse siamo veramente.
Cari politici lasciate perdere, non nascondetevi dietro l'inglese. Non abbiate paura a tornare a parlare italiano, tanto non cambia niente. Che parliate italiano o inglese non vi capiamo lo stesso.
Chi si è candidato a migliorare questo paese dovrebbe cinguettare meno su Twitter e ruggire di più in Camera e Senato.
Forse esiste ancora qualcuno che dice che non augurerebbe il male neppure al suo peggior nemico. I tempi sono cambiati, ed anche le persone. Oggi ci sono spesso validi motivi per augurare il male, non solo al nostro peggior nemico, ma anche al nostro migliore amico.
Se lo stato non è in grado di assicurare una vita dignitosa alle persone, perché poi le vuole salvare dalla morte e si permette anche di criticare chi fa quella scelta?
Col passare degli anni perdiamo di vista da dove siamo venuti, guardiamo solo avanti, dove vogliamo arrivare, salvo, alla fine, chiedersi con paura dove siamo finiti e come ci siamo arrivati.
Non capisco chi, in alcune occasioni, elenca quasi sorridendo i suoi difetti, come fossero pregi. Se li conosce si corregga, invece che elencarli agli altri. Chi gli sta intorno li conosce già.
Se fossi indovino non vorrei vedere il futuro, ma tornare indietro nel tempo.
I primi (i politici) i contorni (quelli che ingrassano grazie a loro) le ricevute (grazie e favori). I ristoratori escono dalle cucine e tentano l'assalto alla politica. Dopo la macchina del fango abbiamo la macchina del sugo.
Il debito che tutti quelli che hanno operato, ed operano, per o con la giustizia hanno contratto con le vittime della malagiustizia e le loro famiglie è così grande che non saranno mai in grado di onorarlo.