Scritto da: Cleonice Parisi

La porta che non c'era


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...di nuovo quella voce:

Vai avanti.

Anche se furono solo due parole, sembrarono un raggio di sole, per me, ritrovai un po' di energia e ripresi a camminare.

Man mano che procedevo in questo luogo strano, scuro e pieno di fiere assetate del mio sangue, mi sentivo stranamente più coraggiosa. Tutto ciò che costituiva il mio mondo, non esisteva più, ora ero su un sentiero strano di cui non conoscevo la fine, sempre che avesse avuto poi una fine. Lo stato di serenità sembrava aumentasse, man mano che procedevo nel cammino e questo fatto mi rincuorava.

L'orizzonte lontano, appariva più chiaro, quasi brillante di luce, avrei voluto volare per raggiungerlo, improvvisamente dei rumori, delle voci all'esterno del sentiero, guardai dietro la fitta vegetazione intimorita, e vidi un villaggio o per lo meno mi sembrava, urlai:

Aiuto, sono sul sentiero, qualcuno mi aiuti.

Ma sembrava che nessuno potesse sentirmi, erano tutti intenti a svolgere le loro faccende quotidiane.

Delusa, ripresi a camminare, con passo più lento ed una stanchezza indescrivibile, sul sentiero apparve un carretto pieno di fieno, ma non aveva ne cavalli, ne motore, a che mi sarebbe servito, ero troppo stanca anche per pensare, mi distesi dentro il morbido fieno e ... [segue »]

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    Info

    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Concorso Città di Salerno (V Edizione) - Menzione di Onore
    XIII Premio letterario internazionale
    "Jacquès Prèvert" 2006
    Opera segnalata dalla Giuria con Attestato di merito e proposta di pubblicare in volume
    con la Montedit.

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