Scritto da: Cleonice Parisi

La porta che non c'era


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...prato, il posto diventava sempre più bello, avevo scelto di camminare ed ora avevo quasi raggiunto uno splendido giardino. Di tanto in tanto, vi era qualche albero pieno di frutti. Il coniglietto mi seguiva, giocando, all'improvviso, vidi che era in braccio ad un bambino dai bellissimi occhi azzurri, avrei dovuto impaurirmi, invece era come se ne avessi un immensa fiducia.

È bello il tuo coniglio!

A questa semplice frase, il mio cuore si riempì di gioia.

Grazie!

Gli risposi.

Sono contenta ti piaccia, lo amo molto.

Lo so.

Disse lui.

Perciò è con te.

Chi sei.

Aggiunsi, e lui:

Un bambino come te.

Ero incantata dalle sue parole, dalla sua voce, dalla bontà che si diffondeva spontanea attorno a lui, mentre parlavamo continuavo a camminare, lui manteneva il mio coniglio tra le braccia, dove passava questo bambino, nascevano i più bei fiori che avessi mai visto, altre nuvole si addensarono sulla mia testa ed io mi rattristai.

Non le guardare più - disse - tra poco svaniranno per sempre, vedi avanti a te c'è un giardino sereno e senza piogge, io sarò con te, faremo la strada insieme.

Gli chiesi perché con me e lui disse:

Io sono con tutti, ma non tutti mi ... [segue »]

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    Info

    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Concorso Città di Salerno (V Edizione) - Menzione di Onore
    XIII Premio letterario internazionale
    "Jacquès Prèvert" 2006
    Opera segnalata dalla Giuria con Attestato di merito e proposta di pubblicare in volume
    con la Montedit.

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