Scritto da: Cleonice Parisi

La porta che non c'era


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...bisognoso di cure.

Ed eccomi alla fine del sentiero, di fronte a me, il vuoto e la voce:

Accetti?

Si!

Dissi urlando, ed ecco apparire dal nulla una cancellata di ferro, molto bella nella sua semplicità, che si aprì da sola.

Il paesaggio stavolta era ben diverso dai precedenti, un verde prato, un cielo terso e un sole tiepido mi avevano accolta, sorprendendomi.

Presi il mio coniglio, che fino ad allora avevo tenuto stretto al petto per paura, e lo lasciai libero di correre. In questo bellissimo posto, c'era mangiare in abbondanza, un sole tiepido ed il mio sentiero al centro.

Dire gioia, non descrive neanche lontanamente, quello che provai, ed anche adesso a raccontarlo piango per la commozione. Il coniglio mi seguiva nel giardino, man mano che percorrevo il sentiero, ora quasi correndo, di tanto in tanto delle nuvole apparivano all'orizzonte, ma così come apparivano svanivano velocemente.

Mi venne voglia di saltellare, più che camminare, senza riuscire a trattenere le risate, sembravo una bambina.

Ed in effetti lo ero davvero, le mani i piedi il viso erano divenuti quelli di una bambina di al massimo sei anni, fu la scoperta più bella della mia vita.

Man mano che andavo avanti in questo ... [segue »]

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    Info

    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Concorso Città di Salerno (V Edizione) - Menzione di Onore
    XIII Premio letterario internazionale
    "Jacquès Prèvert" 2006
    Opera segnalata dalla Giuria con Attestato di merito e proposta di pubblicare in volume
    con la Montedit.

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