Scritto da: Cleonice Parisi

La porta che non c'era


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...Mi accostai, ma prima di salire, un senso di agitazione mi pervase. Di solito queste sensazioni, erano sempre giustificate da qualcosa, e per questo ero preoccupata. Mi feci coraggio, in fondo ero lì per quello, provare di nuovo emozioni.

Salì lentamente, sentendomi per un attimo la nobile proprietaria di questa villa, chiusi gli occhi immaginando, l'enorme candeliere al centro della sala acceso, e tutto divenne immediatamente più affrontabile.

Al secondo piano, tante stanze mi si paravano dinnanzi, da quale iniziare, mi chiesi, scelsi a caso, andando verso la prima porta. Era consumata, forse tarlata, entrai, e mi trovai dinnanzi uno studio, vi erano libri dappertutto e una vecchia poltrona ormai senza gambe da un lato. Un cattivissimo odore di chiuso mi pervase le narici, osservai i quadri sparsi un po' dappertutto, molti erano vecchissimi ritratti, avevo la sensazione di essere osservata, un po' come se i loro occhi fossero puntati su di me, e rabbrividì per la paura.

Tra i tanti volti, uno mi lasciò sorpresa, quei lineamenti a tratti docili e a tratti volitivi, sul volto di una giovane fanciulla dai lunghi capelli corvini mi apparivano familiari, e mentre le sensazioni scorrevano tumultuose, fui distratta da un ombra apparsa ... [segue »]

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    Info

    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Concorso Città di Salerno (V Edizione) - Menzione di Onore
    XIII Premio letterario internazionale
    "Jacquès Prèvert" 2006
    Opera segnalata dalla Giuria con Attestato di merito e proposta di pubblicare in volume
    con la Montedit.

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