I capelli imbrigliati nel sonno, fluivano nelle dolci sabbie africane. Dorati brillavano alla luce gli occhi forgiati di rocciose piramidi aguzzi, nelle fessure lunghe. Un profilo tagliente nero nel blu stellare svuotava secchi ricolmi di momenti. Io nuotavo tra le ombre, verdi piante acquatiche e ligustri spine avevano i miei sguardi.
Vorrei volo troppo acuto da offuscare giorni e ore vere a sorbire liquidi tiepidi nei centrini ricamati Sui terrazzi di geranei caldi palpiti di emozioni distese. Le ore troppo ricche di velluto troppo nero.
I nudi fantasmi delle mie sere. Passati tra briciole e crepe di finestre. Avevo nell'aria offuscata dei sogni, palpiti di vita.
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