Mindlag

Capitolo: Finale
Ma adesso Bog era di fronte alla porta di casa. Non gli sembrava vero. [...] Bog poggiò la nuca sul cuscino e avvertì che il sangue ne insozzava la pelle sintetica, fece un rumore viscido che lo fece sorridere, ma non ridere, perché qualsiasi movimento corrispondeva a una stilettata. L'ago lo trafisse immediatamente e tutto cambiò. Il suo mono divenne la Hall del Pervernet e anche il dolore sparì quando divenne un altro: Slavus Maximus. [...] Aveva bisogno solo di una certezza, e quella era Domina Strix. La stanza era deserta e lei lo stava aspettando, lo osservava dall'alto. Il cuore gli finì in gola nel momento in cui la vide fluttuare in aria, il bianco delle mura di latte e il bianco della sua pelle si confondevano. Questa volta niente ali da arpia, niente mutazioni: era completamente nuda e volava, come se galleggiasse, fra cascate di luce e un cielo che non esisteva. Il volto di lei era coperto da un velo di seta azzurro, il panneggio si muoveva lieve mentre lei discendeva. [...] Domina Strix, la sua padrona, scandì quelle tre ultime parole in un misto roco di disprezzo e rabbia. "Schifoso, lurido paria!".

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