Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...la frusta ed il forcone, che tenta di tenere a bada le tigri, a repentaglio di esserne divorato. Al posto dell’acconciatore mi sarei preso una lunga vacanza, approfittando del periodo, ed avrei affidato la cura della pettinata della Bella ai botti, agli scoppi, alle esplosioni, che nella settimana più diabetica del calendario -da Natale a Capodanno- non avrebbero scarseggiato. Dallo stappo delle bottiglie di spumante agli spari dei fuochi d’artificio, ci attendeva una settimana di detonazioni incontenibili, di deflagrazioni dirompenti: gli unici strumenti in grado di pettinare Isa Bella, al cui cospetto i classici pettini, le classiche spazzole, il classico casco per la permanente, si rivelavano miseramente impotenti. Dal microfono, versione “live” cantata dalla capellona in tempesta, partì, secca come una frustata, “Play the game”, per il divertimento dell’uditorio, desideroso di fare quattro salti, penose esibizioni con i fondoschiena di qua e di là, in cui ci si produce in discoteca. Mettevo nero su bianco il mio singolare biglietto d’auguri destinato alla Tinatarner, ma avevo la testa altrove: alla bonona che qualcuno, non sapevo ancora chi e perché, m’aveva attaccato alle costole, insensibile ai rigori di stagione non meno che allergica alla stoffa sulla pelle; mi aveva promesso una sorpresa ... [segue »]

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