Scritto da: Stefania Meneghella

Vita d'attesa


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...stavano partendo, osservo le famiglie felici. Andava lì per questo... per riscoprire gli attimi di felicità che appartenevano alla gente di lì. Poi si allontanò dal suo parco preferito, e pensò ancora a suo fratello, cosa stesse facendo, come fosse il suo viso, dove si trovasse in quell'istante. Decise così che un giorno sarebbe andato a cercarlo, non importava quando, non importava dove. Voleva specchiarsi con qualcuno che dentro sé conservava il suo stesso sangue e voleva farlo assolutamente. Si promise, così, da bambina ancora ingenua, che quando sarebbe diventata grande l'avrebbe fatto. E con la valigia dei desideri, si recò dolcemente verso casa. La sua casa.

2010

Giornata Invernale. Italia. La neve cadeva giù, quel giorno. La neve dei desideri. La neve colma di speranza, di destino. Helena era rannicchiata con le sue lunghe gambe su quella sedia a dondolo. Era appena tornata da scuola. Frequentava il liceo, ed era al terzo anno. Quel giorno era uscita prima... gli assistenti sociali volevano parlarle. Aveva sempre avuto paura di loro, volevano farla scappare, andare via da quel posto che amava tanto e che le dava sicurezza. E avevano intenzione di rinchiuderla in uno di quei posti per psicopatici... Ammetteva di avere ... [segue »]
Composto giovedì 12 gennaio 2012

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