Tratto da un mio libro


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...sperando di scorgere il familiare nulla. Quella notte non era la mia notte fortunata. Non avevo sonno, non avevo fame e avevo fin troppa voglia di parlare con qualche pazzoide. Anche quel tizio che camminava ancora sotto casa mia non sarebbe stato male. Mi accostai un po' di più alla finestra per vedere cosa stesse facendo e notai che guardava testardamente per terra camminando in cerchio. Sorrisi di quel buffo modo di comportarsi. Quando si girò verso la mia finestra mi nascosi dietro le tende. Lui fissò verso la mia direzione. Ma non poteva vedermi, avevo testato quel nascondiglio anche più di una volta. Essendo un primo piano era difficile che lasciassimo le finestre aperte e le tende erano sempre chiuse per evitare che qualcuno tentasse di guardare dentro. Scostai di poco la tenda per dare una sguardo fuori e lui era ancora lì a guardare. Quando mi notò si avvicinò alla finestra, che era opportunamente coperta da sbarre di ferro. Accostai di nuovo la tenda mentre il cuore mi martellava dalla paura. E dalla voglia di parlare a quel ragazzo. Si, perché era un ragazzo. Non poteva che avere uno o due anni più di me e sembrava realmente ... [segue »]

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    Riferimento:
    È parte di un libro che sto ancora finendo di scrivere. Avendo quindici anni non sono poi tanto brava ma ce la metterò tutta per completarlo con successo.

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