Scritto da: Bruno Siciliano

Il Ladro


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Mario era un ladro da due soldi, si dice da "quattro soldi" ma lui non valeva tanto.
Rubava per vivere, faceva dei furtarelli in qualche appartamento ma spesso succedeva che lo prendevano, si faceva i suoi soliti tre-quattro mesi di galera e poi usciva per ricominciare.
Quella volta, però, aveva studiato il piano nei minimi particolari. Una grande villa disabitata da alcuni giorni perché i padroni, discendenti dei Conti Aldobrandi di Romagna erano in vacanza nella loro tenuta sul Terminillo. La servitù era al loro seguito, per cui la villa in Città era rimasta deserta e controllata solo da un impianto di sorveglianza vecchio come il cucco. Era notte fonda e Mario vestito con la sua tuta nera da ginnastica e con in testa un passamontagna dello stesso colore era pronto a scavalcare la grande cancellata che dava accesso al grande parco della Villa. Aiutato dalla sua torcia elettrica con le batterie nuove in mano, cominciò a mettere in pratica quello che aveva imparato da poco nell'ultimo soggiorno nelle patrie galere e disattivò con facilità il vetusto impianto di allarme. Si accostò, dunque, ad una finestra del primo piano e con un martello avvolto in uno straccio ruppe un vetro,... [segue »]

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    Scritto da: Bruno Siciliano
    Riferimento:
    Dalla raccolta "i racconti delle Buona notte".

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